Colle Oppio, sede Fdl va alla Soprintendenza. Rampelli: “È accanimento”
Dopo i sigilli, la sede di Fratelli d'Italia va alla Soprintedenza ai Beni Culturali
di Diana Maltagliati
È passato meno di un mese dallo sgombero della roccaforte romana di Fratelli d'Italia, ma il Campidoglio ha già trovato un'altra destinazione per la sede di Colle Oppio, che da oggi andrà alla Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali.
“Non possiamo far altro che notare un accanimento da parte della sindaca Raggi nei nostri confronti. Siamo amareggiati. Roma è piena di problemi, ma la giunta sembra non pensare ad altro che alla nostra sede. C'è un'attenzione morbosa su questo caso: se la sindaca impegnasse un'attenzione analoga per i roghi tossici, oggi Roma potrebbe respirare”, ha commentato a caldo l'onorevole Fabio Rampelli, capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera dei Deputati.
La nota del Campidoglio non lascia dubbi: non c'è più spazio per il dialogo col partito. “Nell’ottica di un migliore utilizzo delle risorse e dei beni pubblici, il Dipartimento Patrimonio di Roma Capitale ha assegnato l’immobile di proprietà capitolina in via delle Terme di Traiano 15A a favore della Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali – si legge nel comunicato del Comune di Roma - Il bene è stato riacquisito da Roma Capitale il 31 ottobre attraverso un'operazione dell'Unità di Supporto della Polizia Locale presso il Dipartimento delle Politiche Abitative. La Sovrintendenza aveva rappresentato più volte, da ultimo nel 2015, la necessità di riacquisire il bene per sottoporlo alla sorveglianza degli organi di tutela, vista la presenza di ambienti di età romana pertinenti al complesso delle Terme di Traiano".
Ma secondo Rampelli la volontà di dialogo non è mai esistita, tanto che Fratelli d'Italia non è stata avvisata per tempo dello sgombero: “Non c'è più nulla da dire. Li porteremo in tribunale perché continuano a dire che siamo morosi. Probabilmente tutto il caso è nato per un difetto del sistema informatico del Comune che non ha caricato i bollettini. E noi non abbiamo potuto parlare prima perché non siamo stati avvisati. Avevamo detto che eravamo pronti a esibire la documentazione in nostro possesso, ma nessuno ci ha dato retta”, sottolinea Rampelli.
Riguardo alla scelta di assegnare lo spazio alla Sovrintendenza, Rampelli ha commentato dichiarando che probabilmente questo è l'ultimo tentativo di attacco da parte del sindaco, nella consapevolezza di aver commesso un errore.
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