Roma
Colomban, proposta shock: ”Comune paralizzato, aboliamo il danno erariale”
L'assessore alle partecipate lancia la sfida al garantismo del M5S
Terrore danno erariale, dirigenti comunali paralizzati. L'assessore Colomban propone: “Aboliamo il danno erariale”.
La sfida ai principi di garantismo e trasparenze del M5S arriva dal'assessore alle Partecipate di Roma Capitale, Massimo Colomban. Il quale è intervenuto durante il "Il nuovo Governo delle società a partecipazione pubblica", in scena presso la Piccola Protomoteca, in Campidoglio. Una provocazione forte, che punta a smuovere la paralisi in cui vertono dirigenti comunali: "Bisogna abolire il danno erariale. Fosse per me quasi lo abolirei, e lo dico sapendo che in sala ci sono esponenti della Corte dei Conti e dirigenti comunali. Basta con tutta questa paura della Corte dei Conti perché le difficoltà che si trovano di fronte i dirigenti pubblici sono essenzialmente due: la difficoltà interpretativa, perché le norme non sono così chiare, e la paura allo stesso tempo, delle conseguenze civili e penali dei propri atti amministrativi. Personalmente ho constatato che di fronte alla stessa problematica, Tar e Consiglio di Stato si sono pronunciati in maniera differente. Il cittadino, in una situazione così, ha paura e, se fa il dirigente pubblico, non decide. Vedo riunioni di tre-cinque ore di persone che discutono in analisi, ma dopo dieci incontri ancora non si raggiunge. Quando ero in azienda dicevo ai miei dirigenti: 'se non prendete decisioni, siete un costo passivo per l'amministrazione, ma questo sembra un problema che l'amministrazione non si pone. Il nuovo Governo delle società a partecipazione pubblica. Porto un'esperienza più imprenditoriale - ha continuato Colomban - Un imprenditore che si cala in un contesto di partecipate come quello di Roma fa un'esperienza molto formante. Prima facevo l'imprenditore in un'impresa che stava in 28 stati con 43 società e l'abisso di differenza tra le diverse normative l'avevo già sperimentato. Ma c'è una tale condizione di leggi in Italia che è spaventosa”.