Complotto anti-Raggi, il teorema si dissolve. “Sono impreparati”, sondaggio
Sondaggio Index Research: il 74% degli italiani sostiene che il sindaco di Roma non ha ostacoli davanti a sè
Dai rifiuti ai frigoriferi, passando per le intercettazioni regalate ai giornali: se Virginia Raggi e l'M5S sono in evidente difficoltà nel governare Roma, non è certamente sfortuna, tantomeno la teoria del complotto può essere portata come giustificazione: per 6 italiani su 10 l'M5S non è pronto a governare.
L'istantanea su ciò che pensano gli italiani amministrati da sindaci Cinque Stelle l'ha realizzata Index Research che ha prodotto un focus all'interno dei sondaggi realizzati per la trasmissione di La7, In Onda, proprio per misurare le capacità di governo del Movimento, così come vengono percepite dal campione.
Dunque, secondo gli esperti di Natascia Turato, il Movimento 5 Stelle non è pronto a governare per sei italiani su 10. Alla domanda “Secondo lei il M5S è pronto per governare il Paese?” il 60,2% ha risposto di no; una percentuale comunque più bassa di quasi un punto e mezzo rispetto a tre mesi fa, quando era di questa opinione il 61,6% degli intervistati. Il 34% ritiene invece che il Movimento sia pronto per andare al Governo, il 5,8% non sa o non vuole rispondere.
Quando la lente si concentra sul “caso Roma”, tre italiani su quattro non credono al complotto “anti-Raggi”. Alla domanda: “Lei crede sia reale la presenza di ostacoli o complotti che impediscono alla Giunta Raggi di governare Roma?”, il 74,1% risponde negativamente, solo il 12,3% crede possa essere possibile, il 13,6% non sa o non vuole rispondere.
Ancora più a fondo: sulle colonne della politica del Movimento: la “democrazia diretta attraverso il web” non esiste per 6 italiani su 10: uno dei cavalli di battaglia del movimento viene ritenuto non credibile dal 59,3% degli intervistati. Il 22,6% crede invece sia una reale possibilità, il 18,1% non sa o non vuole rispondere.
In modo analogo, sembra non avere grande appeal l'altro concetto chiave, quello “dell'Uno vale Uno”. Anche in questo caso 6 su 10 ritengono che questa “filosofia” non sia credibile.
Infine, la corsa interna dei grillini per la leadership del premier candidato: Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista si contendono il gradimento degli elettori: a pari merito in prima posizione nel toto candidato.