Roma

Comunali Roma 2021: slittamento a settembre. Vertice Meloni, Salvini e Tajani

Nello scacchiere delle elezioni di Roma prende piede l'ipotesi di far slittare a settembre il voto causa Covid. Chi perde e chi guadagna

Via Aurelio Regina dall'orizzonte infinito dei candidati a sindaco di Roma per Fratelli d'Italia, Lega e Forza Italia e al centrodestra romano resta solo l'ipotesi Guido Bertolaso accompagnata da una grande incertezza. Ma sul nuovo sindaco di Roma pesa l'ipotesi che il voto di maggio possa essere rinviato causa Covid.

E' già accaduto con le amministrative di maggio spostate a settembre e rischia di ripetersi anche nel 2021, facendo saltare tutti i calcoli elettorali soprattutto di chi come Carlo Calenda, è già in piena operatività elettorale da diversi giorni.

Per il centrosinistra l'occasione potrebbe essere ghiotta, viste le difficoltà per sbrogliare la matassa del dibattito tra autocandidati e primarie, ormai ad un punto di stallo imbarazzante e aprire un “via libera ragionato” all'ipotesi che sia lo stesso Nicola Zingaretti a candidarsi sindaco, spedendo Comune di Roma e Regione Lazio direttamente alle urne con un election day da storia della politica.

L'ipotesi che gira nelle stanze dei bottoni è ulteriormente accreditata dal vantaggio politico che avrebbe il Movimento Cinque Stelle. Con la Raggi autocandidata e alle prese con una campagna elettorale a base di sanpietrini e giardinetti risistemati, aumenterebbe il margine di trattativa per un accordo M5S-Pd per un candidato unico già al primo turno, grazie all'ipotesi di un rimpasto di Governo che dovrebbe aprire le porte ad un sottosegretariato tutto per la Raggi.

Ma torniamo per un istante al centrodestra, perché oggi è in calendario un incontro “in presenza” tra Matteo Salvini, Giorgia meloni e Antonio Tajani. Il film del meeting ricorda molto quello delle precedenti comunali, quando Forza Italia mise sul tavolo il cv di Guido Bertolaso e la Meloni fece pollice verso. Un film che fa paura e che sembra riproporsi con una sceneggiatura degna del migliori pellicole dell'orrore: Lega e Forza Italia alle prese con una “caccia senza quartieri al candidato giusto e Fratelli d'Italia che, senza proposte alternative, prende tempo e boccia la rosa dei nomi. Ad oggi, e dopo il no di Aurelio Regina, la rosa è ristretta a Guido Bertolaso, Paolo Gentilini, il re dei biscotti di Roma, seguito da Chiara Colosimo e un un nome sul quale è sceso il massimo riserbo. Un'outsider di alto profilo che potrebbe cambiare le regole del gioco dell'oca.