Roma

Comunali Roma, Calenda chiude al Pd: il tavolo del centrosinistra si spacca

Il leader di Azione: “Nell'ultima riunione il Pd ha aperto all'M5S in caso di condanna della Raggi. Per noi tavolo congelato”. La risposta dem: “Fake news”

Si spacca il tavolo del centrosinistra in vista delle comunali di Roma 2021. Il Pd apre ad un confronto con il Movimento 5 Stelle in caso di condanna di Virginia Raggi nel processo Marra, Carlo Calenda saluta tutti e sbatte la porta portandosi dietro anche +Europa. Rottura quella tra il leader di Azione e i dem che sa di strappo definitivo.

Tutto è iniziato con un tweet di Calenda in cui rendeva pubblica la volontà del Pd di avere un confronto con i 5 Stelle nel caso in cui sabato 19 dicembre la Raggi venisse condannata nel processo sul caso nomine in Campidoglio che la vede imputata per falso: “Ieri si è tenuta la riunione del tavolo di coalizione del centrosinistra su Roma. Abbiamo diligentemente partecipato a tutte le riunioni - scrive Calenda -. Pd e Sinistra Italiana hanno chiarito che nel caso di condanna della Raggi apriranno un tavolo con il M5S. Il tavolo è dunque per noi congelato". L'idea del Pd di riproporre anche su Roma l'alleanza di Governo non è una novità ma il fatto di sbandierarlo così ai quattro venti dall'amico-nemico Calenda ha scombussolato un po' i piani. Di accordo con i pentastellati infatti Calenda non ne vuole sentir parlare.

Ma per il Pd quelle del leader di Azione sono solo “fake news”. “Se Calenda si vuole ritirare può farlo senza inventare fake news – afferma il segretario romano del Pd Andrea Casu –. Se si è stufato di partecipare alle riunioni della coalizione di centrosinistra perché ha cambiato obiettivi può comunicarlo senza attribuire al Partito Democratico posizioni che non abbiamo mai espresso”. Casu allora passa al contrattacco, alludendo ad un possibile suo accordo con alcuni partiti di centrodestra: “Evidentemente spera di avere più fortuna con altri compagni di viaggio forse anche per questo ieri ha proposto Bertolaso per il ruolo di Arcuri?”. Linea ribadita anche dal capogruppo Pd in Campidoglio Giulio Pelonzi: “Le affermazioni di Calenda sono veramente bislacche e non corrispondono al vero. Calenda dovrebbe imparare a rispettare il lavoro svolto dalla coalizione attraverso i tavoli tematici istituiti per elaborare progetti e risposte alla crisi per costruire l'alternativa di governo a Roma. Evidentemente Calenda è più interessato al futuro personale che a risolvere i problemi di Roma. Il bisogno di creare fake news è finalizzato solo alla propria ribalta personale. Se invece Calenda ha in mente un percorso con altri soggetti politici, lo dica apertamente”.

Alle parole di Casu e Pelonzi arriva l'immediata replica della consigliera del I municipio di Azione Flavia De Gregorio, colei che segue per Calenda i tavoli della coalizione: “Caro Andrea Casu, non buttarla in caciara: qui nessuno vuole ritirarsi, anzi – scrive su Twitter –. Facciamo una cosa semplice: confermi che il Partito Democratico a Roma non si alleerà con il Movimento 5 Stelle neanche in caso di condanna e/o ritiro della Raggi?”. Si attende la risposta di Casu.

Nel frattempo però c'è chi all'interno del Pd ribadisce la volontà di non voler niente a che fare con l'M5S: “Aprire il tavolo del centrosinistra al M5s sul candidato sindaco di Roma è uno schiaffo in faccia ai romani. E’ assurdo solo pensare a una possibile alleanza tra il Pd e il M5s nella Capitale, andando a braccetto con chi l’ha rovinata. Per quanto mi riguarda, ribadisco che non si può fare alcun accordo, né con Raggi né senza Raggi. Il Pd a Roma ha il dovere di compattare tutto il centrosinistra e di mettere in campo un candidato forte per mandare a casa il sindaco peggiore della storia della città eterna”, spiega Stefano Pedica della direzione romana dem.

Ma qualora il Pd tirasse dritto aprendo le porte ai 5 Stelle, ecco che insieme a Calenda saluterebbe il tavolo anche +Europa: “Abbiamo fin dal primo momento spiegato che la nostra partecipazione a una coalizione per le elezioni di Roma alternativa al centrodestra sovranista, partiva dal presupposto che tale coalizione nascesse in alternativa anche al M5S, nel caso di una ri-candidatura della sindaca Raggi, ovviamente, ma anche con qualsiasi altro candidato sostenuto in coalizione con i populisti del M5S. Se il Pd, invece, considera possibile o addirittura persegue un’alleanza con il M5S, con o senza la Raggi, +Europa non sarà disponibile. Quindi, finché questo aspetto non sarà chiarito, sospendiamo la nostra partecipazione ai ‘tavoli´ per Roma”, scrivono in una nota Emanuele Pinelli, coordinatore del gruppo romano di +Europa, e Giordano Masini, coordinatore della segreteria di +Europa.

La spaccatura c'è. Sabato, terminato il processo a Virginia Raggi, si saprà se sarà definitiva o meno.