Roma

Comunali Roma, Raggi ha paura del Pd. Durigon: “Non nomi ma una squadra”

La Lega rompe il silenzio sul candidato sindaco, Durigon: “Bertolaso o Rocca: vogliamo una squadra guidata da un manager”

Elezioni Roma, il centrodestra rompe il silenzio sulla campagna elettorale e sui tempi per la ricerca del candidato: “Stiamo valutando una serie di nomi tra cui le proposte di Guido Bertolaso e Francesco Rocca – dice il commissario della Lega, Claudio Durigon – ma non siamo in ritardo. Semmai è la Raggi che è partita ad agosto per paura che i Cinque stelle appaltassero il Comune al Pd e così li ha anticipati”.

Durigon, tra pandemia e shopping follia, Roma sembra una città sospesa. Che idea si è fatto?

“Che è una città sospesa e da 4 anni e mezzo. Doveva cambiare con la Raggi è il cambiamento non c' stato. Con Roma, il Lazio e il Governo la situazione per i romani stra diventano davvero pesante”.

Torniamo al candidato sindaco. Di nomi ne sono astati anticipati tanti, ma almeno c'è un identikit?

“Lo abbiamo detto sin dall'inizio. Deve essere un manager, un uomo che sappia gestire”.

Le elezioni sono fissate più o meno a maggio: non avete paura di essere in ritardo?

“Intanto dall'altra parte non sembra ci sia un candidato. E poi ci sono tutti i tempi anche perché non sarà un sindaco ma una squadra di persone. Se guardiamo a sinistra il Pd non sa ancora cosa fare con Carlo Calenda”.

Nomi, squadre: ma c'è un progetto per Roma?

“Intanto pensiamo che Roma debba avere un nuovo decoro e siamo partiti a settembre con una campagna per dirlo ai romani. Poi Roma deve avere un ciclo dei rifiuti completo, le società partecipate devono diventare responsabili di ciò che succede sul territorio e una pubblica amministrazione efficiente. Con la Raggi è tutto fermo. Sono ormai 4 anni me mezzo che la città non ha un obiettivo. E poi il Giubileo per avere i fondi del recovery found. Oggi il sindaco dovrebbe scrivere il futuro di Roma”.

E poi c'è anche Zingaretti presidente di Regione con la lotta alla pandemia e soldi per tutti. Che ne pensa del Governatore?

“Soldi? Poche prebende non sufficienti, se pensiamo che il turismo è a pezzi non si capisce per il Governatore e segretario del Pd stai facendo passare un recovery found che stanzia solo 3 mld per il turismo in tutta Italia. In questa cifra non ci sono neanche i soldi per Roma. La realtà è che la Regione Lazio La regione ha fatto politiche di piccolo cabotaggio”.

Il mantra della pandemia “da soli non si va da nessuna parte” sembra aver fatto tramontare il Federalismo. C'è ancora un federalismo nella Lega?

“Il federalismo per Roma è determinante e se la vogliamo far ripartire dobbiamo dare massima autonomia. E' il primo degli atti da portare al governo. Difficilmente potrà ripartire nel post covid. Quanto al coronavirus, nel momento in cui l'unione fa la forza deve esserci una cabina di regia”.

Ultimo pensiero sulle Comunali di maggio. Secondo lei al secondo turno l'avversaria sarà il Pd o il Cinque Stelle?

“Non temiamo nessuno, credo che se non vinciamo al primo sarà lotta Pd-centrodestra. Il 5 Stelle non ha grandi chances”.

E Zingaretti sindaco?

“Non credo che un presidente possa lasciare prima significherebbe tradire, così come per il Governo: se va via tradisce gli elettori”.