Roma
Comunali Roma, solo posti in piedi da sindaco. Tutti i candidati contro Raggi
Pd preso da primarie ed il fantasma di Calenda; il Centrodestra diviso tra politici o manager; la Raggi pronta al bis. Ecco i nomi in ballo per il Campidoglio
Comunali Roma 2021: quando mancano circa 7 mesi alle urne, l'unica con le idee chiare è Virginia Raggi, che punta al bis. A Sinistra il Pd è diviso tra le primarie e la guerra con il fantasma di Carlo Calenda; a Destra Fratelli d'Italia, Lega e Forza Italia sono ancora in alto mare sulla scelta del nome. Ma oggi giorno che passa c'è un aspirante nuovo candidato sindaco in più.
Mai come stavolta infatti la platea degli aspiranti sindaco di Roma è tanto affollata. Guardando la rosa di chi sogna di sedersi in Campidoglio dopo le urne della primavera 2021, ce ne è per tutti i “gusti” ma nessuno ha ancora le idee molto chiare.
Nel Centrosinistra il Pd guida la coalizione, con il segretario romano Andrea Casu che per mercoledì 14 ottobre ha convocato un tavolo al quale saranno presenti tutte le forze politiche che hanno contribuito alla vittoria dei dem nei municipi e alle suppletive così da prepararsi per le future primarie vista l'assenza di un vero big del partito da schierare in campo. Gli invitati sono Articolo Uno, Sinistra Italiana, Italia Viva, Azione, Partito Socialista Italiano, Radicali, Verdi, Demos, oltre a tutte le “energie civiche che in questi anni hanno lavorato in prima linea sul territorio", ha spiegato Casu. Tra queste non mancherà Liberare Roma ed il suo portavoce Amedeo Ciaccheri, presidente del Municipio VIII che ha già fatto sapere di voler partecipare alle prossime primarie. Alle mini elezioni dem, dopo i forfait dei vari David Sassoli, Roberto Gualtieri, Paolo Gentiloni e Enrico Letta, è già sicura la partecipazione di altri due presidenti di Municipio, Sabrina Alfonsi del I e Giovanni Caudo del III, oltre che del 37enne ricercatore Tobia Zevi, del volto della Comunità di Sant'Egidio e Consigliere Regionale di Demos Paolo Ciani, e della senatrice Monica Cirinnà. Non è da escludere poi una iscrizione all'ultimo momento della Consigliera Regionale Michela Di Biase, moglie del ministro dem Dario Franceschini, o del sottosegretario all'Ambiente ed ex assessore con Veltroni Roberto Morassut.
Ma il vero problema che sta affliggendo il Pd in queste ultime settimane è quello della possibile candidatura del leader di Azione Carlo Calenda. Italia Viva ha già annunciato che quello dell'ex ministro dei governi Renzi e Gentiloni sarebbe “una manna dal cielo per Roma” mentre il Pd ha rilanciando invitando Calenda a partecipare alle primarie. Al momento Calenda, tra i primi oppositori della scelta del Pd di unire le forze con il M5S al governo, non ha ancora sciolto le riserve ma ad oggi la scelte più probabile è quella di vedere il nome del leader di Azione separato da quello del Pd alle prossime urne.
Spostandoci a Destra invece, la situazione non è affatto migliore. Il tridente Fratelli d'Italia, Lega e Forza Italia non ha ancora chiaro se scegliere un candidato politico, un manager o un civico più vicino ai cittadini. E così le ultime settimane sono state un susseguirsi di nome buttati nella mischia da vari esponenti dei partiti. Gli ultimi spuntati sono quelli dei giornalisti Massimo Giletti, che non ha smentito sulla sua candidatura, e di Nicola Porro. Quella settimana fa è stato il turno del manager con un passato ai vertici di Confindustria romana e nazionale Aurelio Regina. Lunedì invece ad autocandidarsi è stato il senatore e coordinatore romano di Forza Italia, Maurizio Gasparri che ha avanzato come papabili candidati sindaco, oltre che il suo, i nomi di Antonio Tajani, Gianni Letta, Guido Bertolaso e del presidente della Federazione Italiana Nuoto Paolo Barelli. Servirà un incontro tra le parti per arrivare ad un nome definitivo.
A spiazzare però la coalizione di Centrodestra ci ha pensato Vittorio Sgarbi che, nella giornata di lunedì, ha annunciato la sua candidatura alle prossime comunali romane in autonomia con la lista “Risorgimento”. Qualora Fdi, Lega e Fi rimanessero senza un nome di peso, non è da escludere un appoggio alla lista del critico d'arte.
C'è poi una infinita lista di nomi “minori” che hanno già annunciato la loro presenza sulla scheda elettorale. La prima è stata Monica Lozzi, presidente del Municipio VII, che ha sposato la causa di Italexit di Gianluca Paragone dove il burrascoso addio al Movimento 5 Stelle. Poi c'è il millennials Federico Lobuono, il giovane classe 2000 con un passato nel Pd e Italia Viva che ha annunciato la sua candidatura a sindaco con la lista “La Giovane Roma”. Ed ancora i Verdi, con Europa Verde che la settimana scorsa ha comunicato il bisogno di un sindaco ecologista per la Capitale.
Gli ultimi in ordine di tempo ad annunciare la loro candidatura a sindaco di Roma sono stati Andrea Bernaudo, già consigliere regionale nel Lazio eletto con la lista Polverini nel 2010, con la lista Liberisti Italiani, e gli Animalisti. Il primo si presenterà con un programma di riforme che vanno dall'abolizione della Tari alla liberalizzazione delle municipalizzate; gli Animasti invece presenteranno un progetto civico, promosso dal “Partito Animalista Italiano” e da “Alleanza Popolare Ecologista”, con l'obiettivo di “guidare l’Urbe che amiamo rafforzando le politiche a favore dello sviluppo economico e sociale”.