Roma

Comunali Roma: “Vogliono far saltare il voto, Pd e M5s non hanno candidati”

Il candidato Andrea Bernaudo in piazza: “Vogliamo il diritto di votare, non si può congelare la democrazia per gli interessi dei partiti"

Elezioni di primavera a rischio rinvio e “democrazia sospesa” per la pandemia, il fronte del No cresce e si ritrova in Campidoglio, dove i Liberisti Italiani per Andrea Bernaudo sindaco, protesteranno per chiedere l'applicazione delle regole democratiche e quindi le nuove elezioni, a partire dalle Comunali previste a Roma per maggio e già in odore di rinvio alla seconda settimana di giugno.

Una delegazione di 30 rappresentanti del partito dei Liberisti Italiani e del movimento Sos Partite Iva, numero massimo autorizzato dalla Questura per evitare gli assembramenti, rappresenterà la voce di tanti italiani che hanno digerito a fatica la decisione del presidente Mattarella di non sciogliere le Camere per indire nuove elezioni e che chiedono a gran voce di rispettare almeno la scadenza delle amministrative in tutte le città dove i sindaci sono a fine mandato.

A Roma in particolare, lo scenario è complesso e non passa giorno in cui qualcuno cerchi di arricchire l'elenco dei candidati. E' il caso del “pierino dei bus e delle ciclabili”, il consigliere Enrico Stefàno che giusto 24 ore fa ha fatto circolare la voce di una sua candidatura a sindaco. Da “vecchio” M5S, mal digerisce l'ipotesi di un secondo mandato di Virginia Raggi e così gioca la carta della “candidatura contro” il suo sindaco.

liberisti italiani
 

Decisamente più serie le motivazioni dei Liberisti di Andrea Bernaudo: “Che ci fosse il rischio di un rinvio lo sapevamo – anticipa Bernaudo – ma siamo seriamente intenzionati a costringere questa politica ad uscire allo scoperto e a dire agli italiani che questo Paese lo vogliono cristallizzare per mantenere le rendite di posizione. Con la scusa della pandemia, scusa puerile perché a metà giugno l'onda del Covid permetterebbe di andare al voto on in piena sicurezza, vogliono rinviare per assenza di candidati. Vogliono insomma guadagnare tempo per mettersi d'accordo e cercare di far ragionare la Raggi o Calenda e far ritirare le loro candidature per una “sintesi” spartitoria tra M5S e Pd. E anche nel centrodestra – conclude Bernaudo – dopo mesi di tentennamenti e candidati che hanno rifiutato, sono alla ricerca di un santo in paradiso che non troveranno. Ecco perché scendiamo in piazza, per denunciare il totale disinteresse della politica alla città, immolata sull'altare delle solite spartizioni”.