Comunicare per vivere, il guru Luigi Crespi dà alle stampe la sua bibbia
Prefazione di Luca Telese, lo spin doctor rivela il segreto della libertà: "Conoscere è comunicare"
di Claudio Roma
Comunicatore o mero follower, libero o schiavo? Consumatore, utente, cliente o elettore oppure protagonista della sfida cruciale di cambiamento che investe la nostra società? E' su questa fondamentale scelta che ciascuno si gioca il proprio ruolo e la propria possibilità di realizzazione in un mondo in cui “siamo informati su tutto ma non conosciamo niente”.
Luigi Crespi riversa nel suo ultimo libro “Comunicare per vivere” (Kepler Edizioni) la sua esperienza professionale e umana ultradecennale. Un libro dal titolo "palindromo", perché è impossibile vivere senza comunicare ma neanche si può comunicare senza affrontare la vita.
Il naturale complemento di una metodologia auto-formativa di “edutainment” che per la prima volta verrà messa a disposizione in un’esperienza pubblica, La Fabbrica dei leader, un progetto che unisce la formazione all'intrattenimento, la conoscenza al coinvolgimento emozionale: un percorso capace di generare meraviglia e cambiare la direzione della vita. Mentre nel Paese le fabbriche chiudono lui ne inaugura una che porterà in tour per lo Stivale.
La storia di Luigi Crespi
Crespi è stato giocatore di football americano, dirigente politico, sell promoter. È conosciuto per la sua attività pubblica di sondaggista ma è anche un pubblicitario, spin doctor, coach e autore cinematografico. Ha lavorato per importanti aziende italiane e non solo, per grandi imprenditori, leader e artisti. Ha operato in Italia, in quasi tutti i Paesi europei e in Sud America ma la Comunicazione è il suo oceano dove sfreccia come il Nautilus del Capitano Nemo.
Spiega Crespi: "La comunicazione produce senso: può portare verso l’entusiastica costruzione o verso una paura mortale. È il momento di opporsi a tutto ciò che limita la nostra stessa libertà. Non si tratta di attribuire gerarchie o di limitare, ma di allargare, aggiungere, sommare, portando valore allo stesso concetto di comunicazione. Insomma, io sono equivale a io comunico, a patto che ciò che comunichiamo sia compatibile con quello che davvero siamo”-
Nel suo piccolo gioiellino, pubblicato in versione digitale e in versione cartacea, Crespi pone dubbi, lancia provocazioni, suggerisce imput, suscita una gran voglia di approfondire e imparare.
La schiavitù del pensiero unico
“Mai come oggi siamo liberi, eppure sembriamo schiavi di un pensiero unico del momento, pronto a cambiare alla prima nuova moda passeggera. In tale sistema ognuno di noi rischia di essere un mero follower, un semplice utente che al massimo può mettere mi piace o lasciare una reazione sui social. Ecco perché bisogna conoscere le regole della comunicazione”, scrive.
Poi, partendo da archetipi e personaggi chiave della Storia, disegna l'identikit del leader moderno: “la differenza la fa chi riesce a uscire dal tracciato disegnato dagli altri e poi riesce a portare tutti nella sua direttiva”.
Il volume, un vero e proprio manifesto della Fabbrica dei Leader, è “un manuale di sopravvivenza, un libro di profeti, un moderno abbecedario dell’era digitale. Perché chi comunica male è morto prima di muovere il primo passo. Con il suo saggio si impara a comunicare, come minimo a "difendersi”.
Definisce l'esperienza della Fabbrica “Un momento di cessione di conoscenza che diviene uno spettacolo con una struttura avvolgente che costruisce un percorso emozionale. Perché il sapere è sensoriale prima, e solo dopo reale.”
“Comunicare per vivere” non vuole però essere un libro di politica, un vangelo laico o un manuale di comunicazione aziendale. Il fine è aiutare la comprensione per non essere schiavo di messaggi subliminali, di archetipi che dominano le nostre esistenze da troppo tempo, di propaganda che appesta le dinamiche sociali delle nostre comunità. Una nuova era è a portata di mano, bisogna solo comprendere come è possibile indirizzarla verso un uso positivo. La comunicazione è uno strumento tecnico per accelerare i processi di consapevolezza e di crescita personale e l'esperienza di rivoluzione della comunicazione è essenzialmente un lavoro fondato sul verbo trasmesso di bocca in bocca”. Parola di Luigi Crespi dalla pirotecnica prefazione di Luca Telese.
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