Roma

“Condannate Montino per truffa”: la richiesta del pm sulle spese Pd in Regione

Per il sindaco di Fiumicino ed ex capogruppo del Pd in Regione Lazio Esterino Montino chiesti 2 anni e 4 mesi. Tre anni per l'ex tesoriere Mario Perilli

Processo sulle spese pazze dei consiglieri Pd in Regione Lazio durante la legislatura Polverini: la Procura ha chiesto di condannare a due anni e quattro mesi l’ex capogruppo dem Esterino Montino, oggi sindaco di Fiumicino e marito della candidata alle primarie Pd come sindaco di Roma Monica Cirinnà.

Le accuse contestate a Montino sono quelle di truffa e peculato. Per gli stessi reati il pm Alberto Pioletti ha chiesto di condannare a tre anni Mario Perilli, all’epoca tesoriere del gruppo, accusato anche di corruzione per l’assunzione della figlia al giornale online Nuovo Paese Sera, giornale dove l'attuale assessore alla Sanità Alessio D'Amato è stato direttore editoriale e socio di riferimento.

Tra gli imputati del processo c’è anche la segretaria di Perilli, Maria Assunta Turco, che rischia due anni e quattro mesi sempre per peculato e truffa. L'ultima richiesta del pm è stata poi quella di condannare a tre anni di reclusione con le accuse di corruzione e peculato Massimo Vincenti, amministratore della società “Nuovo Paese Sera Srl”. Raffica di assoluzioni per intervenuta prescrizione dal reato di abuso d’ufficio, perché secondo l'accusa privi delle qualità richieste dalla legge per l’assunzione, richieste dal pm per i consiglieri regionali Tonino D’Annibale, Umberto Carlo Ponzo, Enzo Foschi, Carlo Lucherini, Marco Di Stefano, Bruno Astorre, Claudio Mancini, Claudio Moscardelli, Giuseppe Parroncini, Francesco Scalia e Daniela Valentini.

Passando alla ricostruzione delle accuse contestate al sindaco di Fiumicino, secondo la Procura Montino, in quanto presidente del gruppo, e Perilli, come tesoriere, sarebbero entrati in possesso di 64.050 euro erogati come contributi regionali al gruppo per acquistare dal quotidiano online Nuovo Paese Sera servizi redazionali. La cifra però non avrebbe potuto essere utilizzata con questa finalità, come stabilito dalla legge regionale. Per giustificare l’utilizzo illecito, i due hanno allegato alle relazioni trasmesse al Comitato regionale istituito per il controllo contabile dei fondi fatture ritenute false. In particolare, Montino e Perilli, sempre secondo l’accusa, hanno accluso alla documentazione undici fatture emesse dalla società editrice Nuovo Paese Sera per attività mai svolte. Circostanza di cui i due imputati sarebbero stati a conoscenza.