Roma

Congresso di Fratelli d'Italia i Rampelliani avanti: è sfida alla Premier

Nessun accordo, il prossimo weekend si va al voto: scontro a due tra Massimo Milani e Marco Perissa. Il gioco delle correnti fa tremare i vertici del Partito

Da via della Scrofa è partito l’ordine: stampare le schede. Con due nomi sopra: quello del rampelliano Massimo Milani contro Marco Perissa, lolliano di ferro, nel senso di Francesco Lollobrigida. Una corsa a due quando la soluzione unitaria invocata da Rampelli, sembra una chimera. 

Il congresso di Fratelli d’Italia a Roma – federazione che da sola vale quasi un quarto degli iscritti di FdI in tutta Italia, oltre 40mila tessere - sarà uno scontro tra l’unica vera minoranza interna del partito, quella capeggiata dal vice-presidente della Camera, Fabio Rampelli, e il giro legati ai vertici del partito. Una sfida che rischia di vedere la Meloni andar sotto: i rampelliani sarebbero avanti.

Lo scontro

Se di Massimo Milani si sa praticamente tutto, visto che per anni ha guidato il partito romano fino ad esser silurato per un pretesto sul secondo nome in corsa c'è meno clamore: Marco Perissa, già responsabile di Azione universitaria è il preferito dalle Meloni.Per capirci:  Giorgia, ma anche come Arianna. Tanto che qualcuno insinua che più che un congresso, quella del prossimo weekend sarà un frontale tra Rampelli e la sorella della premier. Ma gossip e retroscena a parte la sfida è delicatissima e vive di equilibri che somigliano tanto al traffico di Roma.  Perissa ha grande competenze universitarie legate alla base giovane, mentre Roma è una vera roccaforte di fedelissimi rampelliani. Secondo una conta fatta a spanne c'è chi è convinto che Milani abbia molti voti di vantaggio sul rivale.

Il precedente di Latina

A far tremare le gambe ai vertici del parito è proprio il voto di Latina dove Forza Italia si è vista raggiungere per numero di consiglieri dai moderati di Forza Italia. Poi ovviamente la vittoria di Marsilio in Abruzzo che ha ridato vigore all'ala di partito nata a Colle Oppio proprio con Rampelli. Quindi se si perde Roma si rischia pesantamente di minare la stabilità granitica di un partito apparentemente solido. La soluzione non unitaria ma la scelta con candidati e nomi sulle schede è un segno che qualcosa all'interno della coalizione inizi a scricchiolare. La palla alle urne.

 

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