Roma

Contraccezione “sconosciuta” per molte donne rumene. L'iniziativa dell'Aied

Accordo tra Aied Roma e Associazione dei rumeni in Italia per favorire i controlli medici

Quasi cinque donne rumene su dieci non si preoccupano di una gravidanza in caso di rapporti sessuali e l'aborto è considerato molto meno traumatico che per le donne italiane.

 

I dati arrivano da una recente statistica e rivelano una cultura sessuale molto diversa dalla nostra; cultura che le donne immigrate in Italia portano con loro come eredità anche quando cambiano Paese e iniziano una nuova vita. Nel Lazio le donne rumene rappresentano circa il 40% della totalità delle straniere.
E' per questo che l'Associazione italiana per l'educazione demografica di Roma, in accordo con Associazione dei rumeni in Italia, sta portando avanti una campagna sociale di informazione per favore i controlli medici e le visite specialistiche a prezzi sostenibili.

In base all'accordo, le donne di nazionalità rumena e le coppie possono ricevere assistenza medica per visite ginecologiche, consulenze sulla contraccezione, visite dermatologiche, visite andrologiche, urologiche e senologiche, mammografie, ecografie, ma anche assistenza psicologica e mediazione legale per la famiglia.
I costi delle visite, sociali e accessibili, solo quelli che l'Aied riserva a tutti i pazienti. “Non è una concenzione né una campagna discriminatori in senso positivo” spiega lo psicologo e psicoteraputa dell'Aied Adrian Iancu, romeno di nascita e italiano di adozione, da decenni impegnato per l'integrazione della comunità rumena in Italia.
Spiega il dottor Iancu: “La nostra iniziativa rientra in un'attività di interpretariato culturale e ha come obiettivo quello di far capire le differenze culturali tra lingue e popoli diversi e tra legislazioni diverse. La Romania è un Paese che tutt'oggi risente della dittatura caduta solo 28 anni fa. Dal 1964 al 1990 non c'è stata alcuna informazione sulla contraccezione e l'aborto era praticato in modo clandestino”.

Prosegue: “C'è poi un'altro problema: in Romania l'assistenza sanitaria è povera: il sistema pubblico funziona male, quello privato è molto caro, e il terzo segmento della medicina sociale non esiste. Quindi è importante divulgare iniziative come quelle dell'Aied per far sapere che ci sono possibilità diverse”.
I consultori dell'Aied Roma sono in viale Gorizia 14 e in via Toscana 30.