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Roma
Coronavirus: 1mln di mascherine donate dalla maison Ricci grazie a Apogeo

Coronavirs, la maison Stefano Ricci, grazie alla collaborazione con la società romana Apogeo, importa dalla Cina un milione di mascherine chirurgiche destinate alla Protezione civile come dono.

La romana Apogeo Srl, leader del settore dell'importazione di prodotti dalla Cina è stato il partner strategico per la maison Ricci e la famiglia Lyu attraverso la società Rich che proprio con Apogro Srl, ha messo gratuitamente a disposizione i propri servizi logistici per consentire l’importazione delle mascherine.

Grazie alla sensibilità manifestata dal patron della società Richl, Dato Louis Lyu Desheng, imprenditore cinese residente a Singapore, è stato infatti possibile reperire il materiale in Cina per donarlo alla Protezione Civile italiana. Il carico è stato messo a disposizione delle autorità e consegnato all’aeroporto cinese per il disbrigo delle pratiche doganali e per la distribuzione affidata alle istituzioni italiane. L’operazione è stata coordinata, per conto della famiglia Lyu e delle società italiane, da Laurent Negrin. Si tratta di uno degli interventi messi in atto da Stefano Ricci per contrastare il Covid 19 in varie aree del mondo.

E sulla vicenda delle importazioni di mascherine sollevata dal settimanale L'Espresso è intervenuto con durezza il capo della Protezione civile, Angelo Borrelli. In una nota Borrelli ha chiarito il ruolo della Protezione Civile e il motivo per cui è stato richiesto il supporto di aziende specializzate come la Apogeo.

Il testo della lettera di Angelo Borrelli

“È bene precisare che il Dipartimento della Protezione Civile non ha mai affidato a terzi l'incarico di rappresentare lo Stato italiano nei rapporti negoziali per l'approvvigionamento di beni e servizi.
 Il rapporto con la società Apogeo Srl scaturisce da un’indagine di mercato volta ad individuare operatori economici in grado di fornire dispositivi di protezione individuale in tempi compatibili con l'esigenza di tutela della salute pubblica derivante dall'emergenza in corso.Il 27 febbraio 2020 sono state preliminarmente invitate a manifestare il proprio interesse alla fornitura numerose aziende segnalate ad hoc da Confindustria; alcune di queste hanno manifestato interesse o hanno indicato a loro volta imprese idonee.
Sulla base di queste interlocuzioni, la società Apogeo ha presentato la propria offerta che è stata valutata e ritenuta meritevole di considerazione in relazione all'affidabilità, ai prezzi offerti, ai tempi di consegna e alle modalità di pagamento. Per questo motivo le sono state affidate commesse di fornitura urgente di DPI pari al 9% degli ordinativi totali effettuati dal Dipartimento della Protezione Civile.La società ha fornito fino ad oggi n. 5.496.660 maschere FFP2 e FFP3, 7.250.000 guanti monouso e n. 90.000 tute monouso, per un valore complessivo di € 12.610.351,00.
Gli affidamenti per la fornitura di DPI, come previsto dalle norme riguardanti l’emergenza Coronavirus, vengono effettuati per trattativa diretta, nei confronti di imprese che assicurano tempi di consegna rapidi e che si dimostrano affidabili e in possesso dei requisiti per poter contrarre con la Pubblica Amministrazione. Sono state emesse commesse sia nei confronti di operatori economici nazionali (aventi relazioni commerciali con imprese estere produttrici) sia direttamente nei confronti di imprese estere.Nel complesso, ad oggi, il Dipartimento della Protezione Civile ha commissionato forniture di DPI a 37 operatori economici. Apogeo, è dunque, solo uno dei tanti operatori coinvolti dal Dipartimento.
I prezzi offerti dalla Apogeo Srl e dagli altri operatori contrattualizzati per la fornitura di DPI rientrano nel range di congruità individuato, per conto del Dipartimento, dalla Consip SpA attraverso un'approfondita analisi di mercato, appositamente effettuata.
Nello specifico, in merito alla commessa di 5 milioni di mascherine a cui fa riferimento l’articolo, alla società Apogeo è stato previsto un compenso fisso per intermediazione, al fine di facilitare i rapporti con l’impresa indiana - e non cinese - che aveva manifestato interesse alla fornitura, ma che poi si è resa indisponibile. Conseguentemente, nessun compenso è stato liquidato al riguardo.
Il Dipartimento della Protezione Civile non ha mai rifiutato od ostacolato le attività di acquisto di mascherine e altri dispositivi di protezione né con la Cina né con nessun altro paese estero. Siamo impegnati da settimane giorno e notte nel reperimento di DPI in tutto il mondo e allo stesso tempo vigiliamo affinché, come ho già detto in più occasioni, non vengano prese in considerazione proposte di acquisto che arrivano da parte di decine di truffatori e speculatori o da aziende inesistenti”.

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