Roma
Coronavirus, apre l'osteria e fa cenare clienti. Decreto violato: 3 denunciati
Il ristorante aperto a Prima Porta scoperto dai carabinieri: denunciato il titolare ed i due clienti. Cinque violazioni in un bar all'Infernetto
Apre l'osteria nonostante il divieto dovuto al decreto sul Coronavirus e fa cenare i clienti: i Carabinieri della Stazione Roma Prima Porta hanno denunciato a piede libero un 41enne egiziano, titolare del ristorante in via della Villa di Livia, e due clienti per inosservanza dei provvedimenti dell’Autorità.
Nella tarda serata di ieri, i Carabinieri hanno sorpreso i due clienti, un 74enne originario della provincia dell’Aquila e una 25enne romena, all’interno del locale intenti a consumare un pasto seduti allo stesso tavolino, contravvenendo alle prescrizioni contenute nel D.P.C.M. circa le misure urgenti di contenimento del contagio da Covid-19. I Carabinieri della Stazione Roma Prima Porta li hanno identificati e deferiti all’Autorità Giudiziaria unitamente al proprietario dell’esercizio.
Denunciate 5 persone all'Infernetto
Nel primo pomeriggio di martedì, gli agenti della Polizia di Stato del commissariato di Lido, diretto da Eugenio Ferraro, nell’ambito dei servizi finalizzati a prevenire comportamenti non in linea con le precauzioni e le altre cautele contemplate dal D.P.C.M., per il contenimento ed il contrasto del virus Covid – 19, hanno proceduto al controllo di un bar nella zona dell’Infernetto. Ad insospettire i poliziotti è stato uno strano via vai all’interno di un’area di parcheggio, ubicata nei pressi dell’esercizio pubblico. All’interno del bar infatti, certe di non essere notate dall’esterno, è stata riscontrata la presenza di 5 persone intente a consumare caffè, cappuccino e cornetto. Durante il controllo, nessuno dei presenti - incuranti del rischio contagi -, aveva con sè dispositivi di sicurezza personale (mascherine e guanti), né tantomeno prestava attenzione alle distanze di sicurezza previste dal decreto ministeriale. Nel locale, oltre ad un socio del bar, vi era il figlio di quest’ultimo impegnato a somministrare le bevande nonostante non avesse alcun contratto di lavoro e tre avventori, due di nazionalità italiana e uno dello Sri Lanka. Per tutti i presenti è scattata la denuncia all’Autorità Giudiziaria.