Roma

Coronavirus, Conte nomina commissario. Becchetti dice no: “Choc durerà 2 mesi”

Leonardo Becchetti, professore di economia politica all'Università di Tor Vergata: “Lo choc sarà temporaneo. Un uomo forte al comando non serve”

di Federico Bosi

Il nemico Coronavirus si fa sempre più grande ed il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha nominato Domenico Arcuri, amministratore delegato di Invitalia, commissario per l'emergenza Covid-19. Ma c'è chi dice che "un uomo forte al comando non serve" perché lo “choc durerà pochi mesi”.

 

Parola del professor Leonardo Becchetti, economista e ordinario di economia politica all'Università Tor Vergata di Roma.

Professor Becchetti, quanto inciderà lo stare tutti a casa imposto dal Governo sull'economia?

“Allora, tutto dipenderà dalla durata della crisi. Ovviamente più questa durerà e più l'effetto sarà forte. Per ora parliamo di un danno pari a più o meno 5 punti decimali del Pil. Ci sono settori che stanno guadagnando da questa emergenza, come quello farmaceutico o quello dell'online, ma anche quelli che stanno perdendo tantissimo come il turismo, l'organizzazione di eventi e la ristorazione. Con questa limitazione agli spostamenti ci sarà uno choc della domanda, ma non dell'offerta. Il settore alimentare infatti non si fermerà perché il trasporto delle merci continuerà. Gli strumenti che si stanno mettendo in campo sono quelli giusti, bisogna correggere la crisi di liquidità delle imprese sospendendo le tasse, le rati di mutui e prestiti e agevolando la cassa integrazione in deroga. Poi per le famiglie invece servono aiuti per i genitori che stanno a casa con i figli. Inoltre questa emergenza ci sta facendo scoprire lo smart working. Noi come Università riusciamo a afre pressoché tutto in smart e la ricerca non ne risente. Io, per esempio, sono due giorni che faccio lezione ugualmente, so che le scuole superiori anche si stanno organizzando. Ill problema resterebbe solo per i più piccoli. Questo ce lo dovremmo portare avanti anche dopo l'emergenza, perché lo smart working può essere utile in diverse occasioni. L'unica scossa in tal senso è arrivata nella pubblica amministrazione, un posto dove lo smart working stava procedendo con troppa lentezza”.

leonardo becchetti
 

Il Deficit salirà alle stelle?

“Per ora si parla di 2,9 massimo 3%. Io credo che sarà semplicemente uno choc temporaneo, questo nemico chiamato Coronavirus non durerà per sempre. Tra due mesi arriveranno il caldo, l'estate ed i vaccini e tutto tornerà in ordine, sappiamo tutti che prima o poi finirà. Anche l'Unione Europea ha detto che la flessibilità sarà concessa”.

Le misure attuate fino ad adesso dal Governo Conte sono sufficienti?

“Innanzitutto facciamole partire queste misure. Io credo che il Governo abbia tutte le conoscenze per fare quello che è necessario, ora basta farlo. Dovrà fare attenzione a coprire tutte le fasce di lavoro, senza dimenticare nessuno. Ci sono più strumenti per tutelare i lavoratori a tempo indeterminato, meno per quelli autonomi. Poi bisognerà fare attenzione anche alle banche perché le moratorie su mutui e prestiti peseranno sui loro bilanci, e quindi anche la Bce dovrà dare il suo contributo. Infine gli eurobond potranno essere una soluzione”.

Il commissario straordinario all'emergenza può aiutare anche l'economia?

“Secondo me per le decisioni sull'economia basta il Consiglio dei Minstri. Credo che tutti al suo interno siano consapevoli dell'emergenza e stanno dando il giusto peso alla cosa. Un uomo forte al comando, in questa occasione, non ha molto senso”.

Al termine dell'emergenza Coronavirus, l'Italia sarà una nazione diversa?

“Lo spero, stiamo tutti dicendo che questa è una lezione per la popolazione. Siamo tutti correlati, tutti interdipendenti. Ogni tanto sei forte, ogni tanto sei debole. Ora i più deboli sono la parte più ricca del nostro Paese come, appunto, turismo e ristorazione. L'importante è fare squadra, tutti insieme, ed avere dei meccanismi concreti di protezione del rischio. Se impariamo questa lezione, tutto dopo sarà migliore”.

Lavorare ad agosto potrebbe essere una via da praticare per risollevare l'economia?

“Non lo so. Penso che dopo un periodo di stress mentale così forte tutti abbiano bisogno di un periodo di vacanza. Un recupero ci sarà comunque poiché alcuni settori hanno bisogno delle vacanze. Vacanza vuol dire turismo, vuol dire svago. La nostra economia ha bisogno anche di questo. Quindi credo che con le vacanze non si fermerà tutto, ma anzi sarà l'occasione di far ripartire quei settori che ora sono in maggiore sofferenza”.