Roma
Coronavirus e crisi economica: famiglie disperate. L'assegno unico la salvezza
L'indagine del Forum delle associazioni familiari sulle ripercussione del Covid-19 sulle famiglie italiane: pesa la paura di perdere il lavoro
Coronavirus e crisi economica, famiglie disperate: il timore di perdere il lavoro e lo spettro della crisi economica pesano sulle ansie dei nuclei familiari post lockdown. Per oltre 6 famiglie italiane su 10, l’assegno unico-universale per figlio è la proposta più urgente da mettere in campo, l'unica ancora di salvezza per non sprofondare.
A scattare un'istantanea sulla situazione delle famiglie post lockdown è stata l’indagine “Le famiglie e l’emergenza Covid-19: una fotografia attuale”, realizzata dal network internazionale di Sfera, insieme al Forum delle associazioni familiari. Mamme e papà chiedono a Governo e Parlamento di trasformare l'assegno unico in realtà già adesso, nel passaggio tra l’emergenza pandemica da Covid-19 e l’auspicato ritorno alla normalità.
Lockdown e coabitazione hanno migliorato l’armonia familiare
Sorprendentemente, il report evidenzia che il lockdown prolungato e le restrizioni legate alla pandemia hanno rafforzato e migliorato, nella stragrande maggioranza dei casi, le relazioni di coppia e il rapporto tra genitori e figli, con una forte aspettativa di miglioramento dell’armonia familiare anche per il prossimo futuro. In questo senso, la convivenza forzata ha inciso positivamente sulla coppia per il 31% del campione e non ha inciso rovinando l'armonia per il 56%: dunque, l’87% degli intervistati ha registrato dati confortanti a livello di relazioni coniugali durante e subito dopo la quarantena.
Nel dettaglio, per il 23,8% è migliorata la comunicazione e il dialogo, per il 29,1% la collaborazione in casa, per il 14,5% quella dei figli e per il 13,2% se n’è giovata l’armonia familiare in generale. Ben il 48% ha detto che è migliorata la relazione con i propri figli, con un 40% che ha mantenuto questo rapporto inalterato: le famiglie che escono dunque rafforzate nei propri legami con la prole, segnale inequivocabile del bisogno di rivedere al più presto, rispetto a quanto fatto in passato, le modalità di conciliazione famiglia-lavoro.
Le maggiori difficoltà delle famiglie italiane
Ma quali sono le maggiori difficoltà e le paure delle famiglie italiane? Perdere il lavoro (47%) e il peggioramento della propria condizione economica (49%), con conseguente impoverimento e aumento del divario ricchi-poveri. Le donne sono tendenzialmente meno ottimiste sulle conseguenze della crisi per il futuro familiare. Quanto, invece, alle conseguenze già in atto in famiglia, per il 71% ci sono problemi economici, per il 52% i guai sono lavorativi, il 34% ha dovuto fare i conti con disagi legati all’assenza di servizi e con le difficoltà nella gestione dei figli. Da non sottovalutare, inoltre, il 27% del campione che ha riscontrato problemi per la salute mentale di un familiare: quasi un intervistato su otto. C’è poi, percepito in modo molto forte soprattutto nel nord-ovest (ma non solo), il tema del rientro a scuola a settembre: è la seconda priorità d’intervento (59% degli intervistati) per le famiglie italiane appena dietro l’assegno unico-universale, un altro messaggio lanciato a Governo e istituzioni. Solo il 23%, invece, ha ritenuto opportuno inserire come priorità il reddito di emergenza e appena il 13% il bonus baby-sitter.
Come le famiglie hanno accolto le misure del Governo
Verso le misure del Governo per le famiglie, c'è un’accoglienza tiepida. Non sono esaltanti, secondo la ricerca, le valutazioni di gradimento sulle iniziative messe in campo dal Governo per contenere le conseguenze dell’emergenza Covid-19, specie quelle per la gestione dei figli: solo il 10% si è detto soddisfatto delle soluzioni previste per il riavvio dell’anno scolastico, appena il 25% dell’estensione dei congedi parentali. E ancora: un italiano su 5 è contento del bonus per gli autonomi mentre uno su due non lo è affatto.
Il pericolo crisi economica è dietro l'angolo
In conclusione, le famiglie temono a breve, il pericolo di una crisi economica, tra 20 anni si teme il ‘default’ demografico. Ultimo, ma non per ultimo, fa riflettere il dato sui problemi sentiti come più insidiosi a breve (entro 3 anni) e nel medio periodo (tra 20 anni): nel primo caso, c’è la crisi economica causata dal fallimento delle aziende (68%) e l’aumento dei nuclei familiari in condizione di povertà (65%), accanto alla crescita delle differenze tra ricchi e poveri (50%). Nel secondo, oltre all’aumento del numero degli indigenti (47%) c’è la crescita esponenziale della preoccupazione per il rischio di default demografico generato dal crollo delle nascite (35%).
“L’indagine – sottolinea il presidente nazionale del Forum delle associazioni familiari, Gigi De Palo – conferma che la stragrande maggioranza delle famiglie italiane sceglie la misura dell’assegno unico-universale per ogni figlio: un provvedimento efficace per restituire fiducia nel futuro ai nuclei familiari del nostro Paese. Lo spezzettamento dei contributi in bonus, incentivi, mancette non ha colto il gradimento delle famiglie. Mamme e papà vogliono qualcosa di diverso: più semplice, immediato, chiaro e facile da ottenere. È importante che il Governo, in vista della legge di Bilancio e del Recovery Fund, dia un segnale forte in tal senso. Inoltre, contrariamente a quanto paventato dai profeti di sventura, le famiglie hanno avuto giovamento dal periodo di quarantena forzata a casa, che si è rivelato essere un’opportunità per rinsaldare legami affettivi, genitoriali e di coppia e per favorire l’armonia familiare. Mamme e papà hanno le idee chiare e il polso della situazione anche rispetto alle minacce e ai timori per il proprio futuro economico e lavorativo, confermati pochi giorni fa dal dato di previsione del PIL italiano. Insomma, ancora una volta, i nuclei familiari sono espressione chiara delle esigenze del Paese reale e comprendono la distanza dei provvedimenti messi in campo da quanto è più necessario per loro e per i loro figli”.
All’indagine hanno aderito più di 12.500 famiglie di tutta Italia – genitori di età compresa tra i 20 e i 59 anni con istruzione medio-alta – compilando un questionario online. I risultati sono stati ottenuti analizzando le risposte di un campione omogeneo, rappresentativo delle differenti generazioni e delle diverse famiglie che costituiscono l’attuale panorama familiare nazionale.