Roma
Coronavirus: dal plexiglass all'ozono: la corsa per salvare l'estate al mare
Lascia Roma per aprire un Lido a Ravenna e si ritrova a terra. Inventa un'apparecchiatura per sanificare aria, oggetti e persone con la nebulizzazione ad ozono
Coronavirus, se le spiagge con i box in plexiglass hanno scatenato l'ironia, c'è chi invece ha pronta la rivoluzione tecnologica per salvare l'estate: un sistema di nebulizzazione perimetrale della spiaggia che “sputa” nell'aria particelle di acqua con ozono, rendendola “di fatto una pioggerella sanificante”, utilizzando lo stesso principio che viene impiegato per rendere potabile l'acqua dei fiumi.
La nuova corsa alle “invenzioni salva estate” vede in pole position un romano, Walter Marini, che dall'inizio dell'anno ha lasciato Roma dove aveva un'attività commerciale avviatissima e ha puntato tutto sulla gestione di un lido a Ravenna il Luna Beach.
Ha ceduto l'attività e ha puntato tutto ciò che aveva nella roulette della Romagna, convinto che ormai Roma sia una città in piena decadenza economica, solo che non aveva fatto i conti col Coronavirus. L'apertura prevista era a Pasqua ma all'inizio di marzo la “mazzata” del virus e così pur di non perdere un investimento da 750 mila euro tra capitale e mutuo bancario e di ritrovarsi su un marciapiede insieme alla famiglia si è messo a studiare e ha elaborato e già realizzato un progetto inedito.
Nel Luna Beach di via Petrarca a Ravenna, Walter Marini è certo di poter assicurare un ambiente a prova di contagio grazie a sistema di nebulizzazione perimetrale “che copre tutta l’area esterna intorno allo stabilimento e il ristorante, l’ho modificato e all’entrata del corpo motore che nebulizza ci ho collocato un serbatoio autoclave con una elettropompa. Quindi nel serbatoio ho inserito un dispositivo elettronico che a contatto con l’acqua produce ozono e quindi rende tutta l’acqua un disinfettante naturale contro virus e batteri. Lo accenderò più volte durante la giornata e alle ore dei pasti lo lasci sempre acceso, così che oltre a rinfrescare l’aria con la nebulizzazione disinfetto in modo naturale tutto il perimetro e i miei clienti contro il coronavirus”.
Ora per il signor Marini si apre un problema serio: la serie di attrezzature installate e già testate è frutto della somma di apparecchi che già hanno una certificazione ufficiale ma l'intero processo potrebbe andar a sbattere contro la burocrazia e contro l'eventuale necessità di una specie di omologazione dal parte delle autorità sanitarie. In attesa che qualcuno decida se e come il sistema debba essere o meno “testato” nella su capacità di sanificazione dell'aria e degli oggetti ma anche delle persone a contatto con la pioggerella nebulizzata, una soddisfazione se l'è tolta: le aziende che gli hanno venduto gli apparecchi di nebulizzazione e ionizzazione, nei loro lavoratori stanno studiando le possibili applicazioni su larga scala. E chissà che dalla testardaggine, di un romano trapiantato in Romagna arrivi una soluzione anche per i mezzi pubblici come le metropolitane, dove già la nebulizzazione è utilizzata per abbassare la temperatura delle banchine dei treni nella stagione più calda.
“La mia idea è a disposizione di tutti – spiega Marini – ma non paragonatela alla follia del plexiglass. Se l'ozono viene utilizzato per abbattere le cariche batteriche dei fiumi, io lo accenderà in aggiunta alle esigenze del distanziamento. Sia chiaro: non sarà il virus a mandare in fumo i risparmi di una vita. Ho moglie e due figlie che hanno lasciato tutto per seguirmi in questa avventura e la mia richiesta è semplice: venite da me, provatelo, testatelo. Se funziona la mia idea è a disposizione di tutti. Non voglio né soldi né pubblicità ma salvare il mio lavoro e la mia famiglia e quindi il sistema è disponibile per tutti.
Ma quanto costa il “Sistema Marini”? “Poco più di 5 mila euro e non ha nulla di chimico e garantisce che la nebulizzazione si posa su ogni cosa e la sanifica automaticamente”.