Roma

Coronavirus, decreti violati: scatta la delazione collettiva. Raggi sceriffo

I romani potranno segnalare assembranti e le violazioni dei decreti. Insorgono Pd e Radicali: “Ci pensa già la polizia, Raggi pensa all'emergenza”

Il Comune di Roma dichiara, nuovamente, guerra agli assembramenti. Virginia Raggi veste i panni da sceriffo e schiera in campo anche i cittadini romani: potranno essere loro, tramite una piattaforma online, a segnalare le violazioni dei decreti del Governo. Insorgono le opposizioni, con il presidente del Municipio I Alfonsi ed i Radicali che si scagliano contro la decisione del sindaco.

 

Sul sito del Comune è infatti apparsa una nuova sezione tra le assegnazioni in cui si poter segnalare direttamente all’Autorità competente per la vigilanza, tramite il SUS (Sistema Unico di Segnalazione), gli assembramenti e le violazioni ai decreti del Governo Conte che stanno avvenendo in città.

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“Abbiamo appreso, dalla pagina Facebook istituzionale del Comune, l’invito ai cittadini a segnalare sul sito di Roma Capitale assembramenti o sospette violazioni dei decreti di contrasto al Coronavirus da parte di altri cittadini. Una pratica, quella della delazione, che non ci piace perché il lavoro di contrasto alle violazioni lo fanno già egregiamente le forze dell'ordine, compresa la nostra Polizia Locale”, spiega in una note il presidente del Municipio I, Sabrina Alfonsi.

“Invece di giocare a fare la sceriffa – prosegue – sarebbe più utile che la Sindaca fornisse a tutti i dipendenti comunali, impegnati nei servizi insopprimibili, gli strumenti per lavorare in sicurezza, sanificasse il maggior numero di strade e cassonetti e fornisse il maggior numero di posti letto ai senza fissa dimora che ancora vivono all’aperto. Come Presidenti di Municipio potremmo essere d’aiuto se ci fosse maggior coordinamento attraverso la Conferenza dei Presidenti che, malgrado numerosi appelli, continua invece a non essere convocata. La trovata del Campidoglio è un'inutile operazione da campagna elettorale completamente fuori luogo, vista la situazione, dal momento che la segnalazione deve avvenire tramite il già esistente Sistema Unico di Segnalazioni, che per accedere richiede lo spid”.

Alla protesta della Alfonsi si aggiunge quella dei Radicali, che definiscono la Giunta Raggi “il primo assembramento pericoloso” di Roma. “Il primo assembramento da segnalare, dopo l'iniziativa lanciata dall'amministrazione capitolina, sarebbe proprio la giunta Raggi, che invece di occuparsi di quanto ci si aspetterebbe da chi governa una città in un momento come questo, non trova di meglio da fare che invitare i cittadini alla delazione”, scrivono in una nota Massimiliano Iervolino, segretario di Radicali italiani, e Francesco Mingiardi, segretario di Radicali Roma.

“Considerato l’impatto sociale che i provvedimenti del governo hanno avuto in pochi giorni su tutti i cittadini – continuano –, l’invito alla delazione è inutile e pericoloso. Inutile perché la percentuale delle infrazioni rilevate è assolutamente marginale, come la stessa Sindaca non ha mancato di rilevare, dannoso perché favorisce diffidenza, sospetto e intolleranza, tra i cittadini. Avremmo voluto assistere all’attivazione di un Sistema Unico di Segnalazione delle situazioni di disagio a tutela di anziani, persone sole o in difficoltà che, date le circostanze, sono sempre di più. Invece, già increduli per le 'gite di polizia' nei parchi di Roma, trasmesse in diretta Facebook e TV, dobbiamo ora assistere a questa trovata criminogena. Le attività di polizia spettano alla polizia. Alla giunta spetterebbe il governo dell’emergenza e la pianificazione di una strategia per il futuro della città: dall’assemblea di ieri emerge un grave ritardo dell’Amministrazione su entrambi i fronti”.