Roma

Coronavirus, Fiumicino e Ciampino al collasso: “Ripresa del settore nel 2023”

I sindacati scrivono alla Regione Lazio: “Logistica sotto stress. Richiesto incontro urgente a Zingaretti e assessori per tutela lavoro fragile”

Gli aeroporti di Fiumicino e Ciampino al collasso: a causa dell'emergenza Covid, i passeggeri sono crollati del 70%, i dipendenti degli aeroporti sono sotto stress a causa dei forti carichi di lavoro e non sono stati insigniti dei riconoscimenti dovuti. Scoppia così la polemica tra sindacati e Regione Lazio.

“Alla luce della pandemia, gli scali di Fiumicino e Ciampino chiuderanno l’anno con una contrazione dei passeggeri superiore al 70%. Numeri a cui vanno sommate le previsioni dell’International Air Transport Association e dell’International Consolidated Airlines Group, che parlano di una ripresa del settore aereo a partire dal 2022-23. Al contempo, alla crescita esponenziale dell’e-commerce e dell’attività di delivery’, che hanno ‘stressato’ la distribuzione urbana, non corrispondono ancora adeguati livelli di tutela in termini salariali, di sicurezza e diritti riconosciuti. Per questi e altri motivi, chiediamo un incontro urgente per discutere del presente e del futuro della mobilità”. È quanto si legge in una lettera firmata dai Segretari Generali della Filt-Cgil di Roma e Lazio, della Fit-Cis del Lazio e della Uil Trasporti Lazio, Eugenio Stanziale, Marino Masucci e Maurizio Lago, indirizzata al Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, e agli assessori competenti.

I sindacati aggiungono che è indubbio che stiamo assistendo all’“affermazione della ‘prossimità’ come modello di riferimento per la programmazione dei servizi. In questo momento, ad esempio, gli addetti alle attività di magazzinaggio, con particolare riferimento alla realtà di Amazon, che ha espanso notevolmente la propria capacità produttiva, insieme a rider e driver, hanno goduto di uno straordinario protagonismo, con attestati di riconoscimento per i servizi resi alla cittadinanza”. Tuttavia, questi lavoratori non hanno ottenuto maggiori garanzie e tutele.

Alla luce dei cambiamenti in atto, secondo i sindacalisti “è urgente intervenire su quattro punti: innanzitutto, sullo sblocco degli ammortizzatori sociali”, soprattutto negli ambiti su cui gravano ritardi nell’erogazione; in secondo luogo, “sul rilancio del sistema complessivo dei trasporti, con interventi di pianificazione da favorire anche tramite il Fondo Nuove Competenze e i piani straordinari varati dalla Ue (NextGenerationEU e Green Deal). In terzo luogo, sulle politiche attive nel settore del trasporto aereo, con forti sinergie tra sindacato e attori istituzionali. In ultimo, sull’ampiamento della dotazione infrastrutturale materiale ed immateriale per cui sono già previste le risorse sbloccate dal DL semplificazione”.