Roma

Coronavirus, i detenuti "possono morire". Paolini fa lo sciopero della fame

Da domenica il disturbatore tv Gabriele Paolini ha smesso di mangiare e bere: “Sono pronto a morire”

Coronavirus, dalle ore 13.00 domenica 29 marzo, Gabriele Paolini ha iniziato uno sciopero della fame e della sete, ad oltranza, "al fine di richiedere, a gran voce, i giusti diritti per tutti i detenuti d'Italia, lasciati gli uni vicini agli altri, a distanza di meno di un metro, tanto è vero che nelle celle delle carceri italiane, si vive almeno in cinque persone".

Scrive Paolini dDisturbatore Tv", dal 2002, inserito all'interno del "Guinness dei Primati", per via dei suoi 35.000 'sabotaggi catodici” in una nota: “I detenuti possono tranquillamente morire di Coronavirus, senza che nessun politico italiano intervenga, al fine che vengano rispettate le minime sicurezze per la salute di chi, di certo, non può fare altre scelte autonome. Sono pronto a morire per questa causa”.