Roma
Coronavirus in tribunale, contagi corrono nelle aule: l'allarme dell'Anm
L'Associazione Nazionale Magistrati, sezione di Roma e Lazio, tuona: “Siamo senza disinfettanti da mesi, aule non vengono sanificate e non ci sono termoscanner”
Coronavirus in tribunale, il rischio contagio sale alle stelle: a lanciare l'allarme è la sezione di Roma e Lazio dell'Anm, l'Associazione Nazionale Magistrati, che svela la condizione di assoluta emergenza in cui riversano aule e uffici giudiziari romani e del distretto, rimasti senza “armi” per combattere il Covid.
“L’aggravarsi dell’emergenza da Covid-19 ha nuovamente disvelato le molteplici carenze degli uffici giudiziari romani e del distretto, caratterizzati dall'assenza di condizioni logistiche e sanitarie adeguate, tradottasi a sua volta nella esposizione di magistrati, avvocati, personale amministrativo e pubblico ad un rischio di contagio in progressivo e preoccupante aumento”, scrive l'Associazione in una nota. Da qui l'appello rivolto alle “istituzioni preposte” affinché "l’attività giudiziaria si svolga nel pieno rispetto delle norme di sicurezza e senza porre a rischio la salute pubblica e privata”.
L'Anm non si tira indietro e sciorina tutte le criticità delle strutture: "Le udienze si celebrano senza interruzione fino al tardo pomeriggio in aule affollate – ricorda l'Associazione –, nei corridoi stazionano senza precauzioni parti, difensori e pubblico. Le ditte incaricate in via suppletiva della igienizzazione dei locali non sono più presenti da settembre, i dispenser dei gel disinfettanti non sono mai stati riforniti e sono vuoti da mesi, negli uffici, tranne alcune lodevoli eccezioni, le aule non riportano la capienza massima che consenta il rispetto delle vigenti e vincolanti misure in tema di distanze di sicurezza”. Per non parlare, poi, “delle a dir poco fantasiose conformazioni strutturali delle nostre aule, spesso prive di finestre e di impianti di areazione idonei, delle camere di consiglio e, ove esistenti, delle stanze da lavoro dei magistrati, non di rado costretti a condividere una stessa stanza anche in sei persone” e dell'inadeguatezza delle dotazioni informatiche.
Per questi motivi ai dirigenti degli Uffici giudiziari del distretto, l'Anm chiede di provvedere "ad utilizzare efficacemente i fondi ministeriali per affrontare l’emergenza sanitaria in corso", installando "i termoscanner agli ingressi degli uffici", acquistando e fornendo "DPI quali mascherine FFP2", assicurando "il rifornimento dei dispenser di gel disinfettanti", rinegoziando "i contratti con le ditte appaltatrici di pulizie al fine di aumentare il monte ore per le prestazioni richieste e per prevedere l’igienizzazione quotidiana dei locali".
Tra le proposte lanciate dall'Anm anche l'installazione di "schermi protettivi in plexiglass nelle aule di udienza prevedendo la loro pulizia;", l'indicazione "su ciascuna aula di udienza della capienza massima che consente il rispetto delle disposizioni vigenti circa il distanziamento sociale" e la verifica "dell'agibilità delle aule di udienza prive di finestre e il funzionamento degli impianti di areazione" e la richiesta "alla DGSIA dell’acquisto di videocamere e microfoni per le aule di udienza e le camere di consiglio al fine di consentire i collegamenti a distanza".