Roma
Coronavirus, italiani a passeggio controllati dai gestori dei telefoni. Spiati
Gli operatori telefonici pronti a comunicare a Protezione Civile e Regioni i dati relativi alla mobilità di tutti i clienti in caso di assembramenti vietati
di Federico Bosi
L'emergenza Coronavirus rischia di trasformare l'Italia in un enorme versione del Grande Fratello. Italiani spiati: per combattere gli assembramenti, gli operatori telefonici hanno comunicato ufficialmente la disponibilità a mettere a disposizione di Protezione Civile, Istituto Superiore di Sanità e Regioni, i dati relativi alla mobilità di tutti i propri clienti.
In poche parole con questi dati le forze dell'ordine in prima linea contro il mostro Covid-19 sarebbero in grado di poter monitorare il numero di cellulari attaccati ad una singola cella telefonica e, in caso della scoperta di un numero di cellulari attivi in un'area maggiore rispetto alle medie pre-emergenza, intervenire per porre fine all'assembramento.
La disponibilità arriva direttamente da Asstel, l'Assotelecomunicazioni del sistema di Confindustria con 53 associati tra cui Telecom, Vodafone, Wind, Tre, Fastweb e tanti altri. In un comunicato l'Asstel scrive: “In questa situazione di emergenza sanitaria nazionale, le imprese di telecomunicazioni associate ad Asstel che gestiscono reti radio-mobili possono dare un contributo alle autorità impegnate nell’attività di contrasto della diffusione del virus Covid-19. Gli operatori telefonici radio-mobili sono, infatti, in grado di mettere a disposizione delle autorità informazioni aggregate ricavate dai dati relativi alla mobilità di tutti i propri clienti, garantendo in ogni caso il rispetto di tutte le disposizioni vigenti a tutela della sicurezza e della privacy individuale, come disposto dalla normativa europea GDPR (General Data Privacy Regulation). Gli operatori di telecomunicazioni radio-mobili potrebbero pertanto aiutare la Protezione Civile, l’Istituto Superiore di Sanità, le Regioni e le altre autorità impegnate in prima linea per combattere la pandemia. Gli operatori medesimi si rendono quindi disponibili a collaborare con le autorità competenti che riterranno opportuno utilizzare quest’ulteriore risorsa”.