Roma
Coronavirus: la Raggi non c'è, a Roma le reti di solidarietà fanno da sole
A Roma volontariato, associazioni comitati e singoli cittadini in campo per assicurare i livelli minimi di coesione sociale al tempo del virus
di Andrea Catarci *
Coronavirus, a Roma il volontariato, le associazioni, i comitati, singoli cittadini e realtà commerciali si stanno prodigando in un imponente lavoro di solidarietà e animazione sociale, affinché nessuno resti indietro e si mantengano vive le comunità locali.
Fare un quadro esauriente delle iniziative è opera complicata. Basta però guardare un po’ in giro nei quartieri per rendersi conto di quanto sia stata forte, superato il primo momento di sbandamento, la reazione individuale e collettiva all’emergenza covid. Se il lento cammino verso la fase 2 avviene in maniera meno traumatica per numerose famiglie è grazie a essa, che si aggiunge e si completa con lo straordinario impegno degli operatori in ambito sanitario. Se le solitudini e le difficoltà economiche risultano più tollerabili è grazie a essa, che prende la forma di un sorriso nascosto da una mascherina, di mani coperte da guanti di lattice e di una busta con aiuti indispensabili.
Un parziale quadro basta a dare l’idea dell’importanza delle reti solidali
Solo a titolo di esempio, a macchia di leopardo, vale la pena ricordare alcune esperienze e sottolineare l’importanza che rivestono nel mantenere livelli accettabili di coesione in molte parti della Capitale. Talvolta nascono intorno a interventi consolidati di soggetti del terzo settore e della cooperazione, altre volte come sommatoria di attori sociali e culturali che si mettono insieme per l’occasione, altre ancora si legano alla sensibilità e all’intraprendenza di alcuni Enti municipali: nella molteplicità dei linguaggi, delle modalità e degli atti costituiscono uno spaccato della Roma migliore.
Dal quartiere di Torpignattara, nel Municipio Roma V, “NonnaRoma” ha consegnato 1164 pacchi alimentari in tutta la città, raggiungendo migliaia di persone in difficoltà che non hanno avuto altri supporti, nei condomini vicini come nelle occupazioni abitative e nei campi rom. Per estendere l’area di intervento hanno operato in collaborazione con altre realtà, come il centro sociale Astra nella zona del Tufello. Due gli strumenti adottati, la spesa sospesa e la raccolta di donazioni a favore dell’associazione, che hanno permesso di acquisire e acquistare le merci, poi distribuite grazie a volontari cresciuti nel numero e nella disponibilità di tempo. Nello stesso municipio, al Quarticciolo, la casa di quartiere insieme a “Età Libera” svolgono un lavoro quotidiano a sostegno prevalentemente delle persone che abitano nelle case popolari, distribuendo a domicilio generi alimentari di prima necessità e medicinali, puntando “a arrivare dove non arriva l’amministrazione pubblica”.
A Tor Bella Monaca e Torre Angela, nel Municipio Roma VI, più di 200 famiglie hanno ricevuto un pacco viveri per fare fronte al momento di difficoltà economica. Il “Forum del terzo settore” ha donato i pacchi viveri, “Medicina Solidale” li ha consegnati ai nuclei familiari fragili, agli anziani soli, alle famiglie immigrate. L’iniziativa si affianca al lavoro che la stessa Medicina Solidale sta svolgendo sin dall’inizio dell’emergenza sanitaria attraverso i 5 ambulatori di strada che non hanno smesso di erogare servizi e sostegno socio-sanitario.
La rete di associazioni “Roma XII solidale” è attiva su tutto l’ambito municipale, in particolare nei quartieri dove maggiore è la richiesta di vicinanza e supporto. Si muove sulla base di tre parole d’ordine: gratitudine per chi è in prima fila, cooperazione gli uni con gli altri per obiettivi comuni, solidarietà verso chi ne ha bisogno, con spesa a domicilio, carrello sospeso nei piccoli negozi e nei supermercati, ascolto e assistenza psicologica e a distanza.
In un vasto territorio compreso nei Municipi I, II, III, XIII e XIV si muove “Casa per casa”, promossa dalla rete “Aurelio in Comune” e dalle associazioni “Argo” e “GenerAzione”, assicurando su richiesta la disponibilità di beni di prima necessità, farmaci e giornali.
La rete “Cinecittà Bene Comune”, realtà consolidata del Municipio Roma VII, svolge più volte a settimana una duplice attività: la raccolta di prodotti davanti a realtà commerciali e la distribuzione nelle zone dove più alta è la domanda di aiuto, identificate grazie a una capillare presenza e a un ampio circuito di relazioni. Nel predisporre i “pacchi anticrisi” e nell’organizzare l’utilizzo delle offerte si punta al contrasto delle povertà vecchie e nuove, riscoprendo elementi di mutualismo e rafforzando lo spirito di comunità.
In alcuni contesti le realtà di base si sono divise i compiti con i Municipi
Il Municipio Roma I Centro ha messo in rete https://primomunicipioroma.com/ e ha lanciato, tra le altre cose, il progetto La spesa sospesa, sulla base di un accordo, stipulato con alcuni supermercati. “Dobbiamo realizzare il massimo sforzo in termini di solidarietà per aiutare le tantissime persone che hanno perso la loro fonte di reddito a causa della chiusura di molte attività e sono ai limiti del sostentamento”, ha spiegato la Presidenta Sabrina Alfonsi. Nei punti vendita che partecipano al progetto, attualmente una quarantina, si acquistano beni di prima necessità che poi vengono redistribuiti da associazioni e cittadini volontari.
In modo simile il Municipio Roma II e la giunta della Presidenta Francesca Del Bello hanno puntato sulla spesa solidale, hanno potenziato i numeri telefonici dedicati all’ascolto delle categorie deboli, hanno sostenuto le scuole nel reperimento e nella distribuzione di pc e collegamenti internet, agendo in sintonia con le realtà di base.
Anche nel Municipio Roma Tre, guidato dal Presidente Giovanni Caudo, si è puntato sul portale, www.terzomunicipiomaisoli.it. Vi sono informazioni sulle farmacie e i negozi che fanno consegne a domicilio, la spesa sospesa che coinvolge una ventina di esercizi commerciali, il libro sospeso con cui si dona uno o più testi in collaborazione con “Bookish”, una campagna specifica a sostegno delle piccole e medie imprese artigianali e agricole, da cui vengono acquistati prodotti per una quota minima di 15 euro che vengono consegnati al municipio e redistribuiti.
Nel Municipio Roma VIII la sinergia tra la cittadinanza e la giunta guidata dal Presidente Amedeo Ciaccheri ha dato da subito buoni frutti. In modo pionieristico è stato lanciato www.municipio-solidale.it, diventato in breve punto di snodo e coordinamento di una rete composta di 350 volontari che a oggi ha preso in carico in forma continuativa 700 famiglie. Oltre ad ascolto e informazioni, ci sono i “Volontari civili”, la “Scuola del territorio” e del volontariato, “Il libro sospeso” in collaborazione con le librerie. In aggiunta al portale è nata Radio Anticorpi, “canale creato per resistere con creatività e positività alla diffusione del Corona Virus”.
Assente ingiustificata è la giunta Raggi, più interessata al controllo sociale
Insomma, da sole o in coordinamento stretto con gli Enti di prossimità il tessuto associativo cittadino sta profondendo uno sforzo enorme e i risultati si vedono. All’appello manca la giunta Raggi. Talvolta si sta limitando a fare da spettatrice, come nell’iniziativa pur meritevole “Le belle abitudini”, così presentata dalla Sindaca: “Sono davvero molte le iniziative che state portando avanti. Noi le stiamo raccogliendo all’interno di una sezione sul sito RomaAiutaRoma. Se anche voi vi siete attivati per offrire servizi utili per i cittadini durante l’emergenza fatecelo sapere scrivendo a lebelleabitudini@comune.roma.it”. In altre occasioni, dopo aver rifiutato la proposta avanzata da alcuni Municipi di coordinare e rafforzare le tante reti cittadine di solidarietà, non rinunciare a mostrare una cultura con priorità molto distanti da esse. “Coronavirus, a Roma, a Pasquetta, oltre 14.000 i controlli effettuati dalla Polizia Locale, 122 le violazioni registrate. Multato anche un runner sull’Appia Antica che, dopo aver tentato la fuga, è stato individuato grazie a un drone” ha twittato la Sindaca, snocciolando con soddisfazione i numeri di controlli e multe e stimolando la caccia al runner, entrambe fuori luogo in particolare nel contesto di estrema compostezza di cui sta dando prova la città.
* Andrea Catarci, coordinatore del Comitato scientifico di Liberare Roma