Roma
Coronavirus, la Sinistra si spacca sulle task force: Ciaccheri contro Alfonsi
Il presidente dell'VIII Municipio: “Task force gravemente lesive per i Municipi”. Ma in Centro storico la minisindaca Pd punta sui tavoli permanenti
Coronavirus, a Roma la Sinistra si spacca sulle task force: mentre il presidente dell'VIII Municipio Ciaccheri lotta per avere un confronto con Raggi e gli altri minisindaci per far ripartire la città su una stessa linea comune, in Centro storico l'Alfonsi tira dritto a suon di tavoli permanenti.
E così tra due dei quattro Municipi “rossi” di Roma è rottura. Alfonsi e Ciaccheri, insieme a Giovanni Caudo al III e Francesca Del Bello al II, passano così da simbolo della Sinistra unita che puntava a riprendersi Roma alle elezioni del 2021 a simbolo di due correnti dello stesso fiume che forse non riusciranno tra un anno a unire le forse. Da una parte quindi c'è la presidente del I Municipio, personaggio che ha sposato in piena la nuova causa del Pd targata Zingaretti, Gentiloni e Gualtieri; dall'altra quello dell'VIII, simbolo delle realtà civiche e legato fortemente all'ala “Smerigliana” della sinistra romana, quella appunto che fa riferimento all'ex vicepresidente della Regione Lazio e attuale europarlamentare Massimiliano Smeriglio e che ora si è riunita sotto il nome di Liberare Roma.
Nonostante Ciaccheri dall'inizio dell'emergenza Coronavirus chiede un confronto con Raggi e presidenti di Municipio per seguire insieme una linea comune sulle azione da intraprendere, bocciando categoricamente l'istituzione di una serie infinita di task force atte solamente a levare “potere” ai municipi, nella giornata di martedì la presidente Alfonsi, dopo un incontro con commercianti e albergatori, ha istituito un tavolo permanente per affiancare e sostenere le imprese commerciali e turistiche: “Abbiamo aderito alla richiesta di formare un tavolo di lavoro che valuti tutte le proposte individuando gli strumenti di intervento possibili e facendosi portatore dei necessari input per l’Amministrazione centrale nelle materie in cui il Municipio non ha competenza diretta. Tutti ci siamo fermati e tutti dobbiamo ripartire, anche per evitare che le attività finiscano nelle mani della criminalità organizzata”, ha scritto in una nota.
Ciaccheri non ha perso tempo e si è scagliato nuovamente contro chi vede le task force come unica ancora di salvezza contro l'emergenza sanitaria: “Ho scritto alla Sindaca e a tutti i Presidenti di Municipio sulla convocazione e costituzione di due differenti task forces, pensate per la programmazione di interventi per la Fase 2, baipassando qualsiasi forma di confronto e sostegno degli altri organi elettivi della città che sono i Municipi rappresentanti dai loro Presidenti. In più occasioni ho sollecitato alla Raggi la necessità della convocazione della Conferenza dei Presidenti di Municipio di Roma, per partecipare e condividere una cabina di regia strategica circa il presente ed il futuro prossimo della nostra città. La vicenda delle task force appare gravemente lesiva del ruolo e della funzione amministrativa attribuita ai Municipi, scambiati, con le precedenti direttive degli organi centrali, per semplici terminali, dove scaricare difficoltà e incapacità degli Assessorati capitolini, soprattutto nelle materie che più attengono l’assistenza ed il sostegno al disagio sociale. È evidente che, anche per altri ambiti di intervento strategici per la ripresa economica e sociale della città, le competenze decentrate devono essere per tempo messe nelle condizioni di poter operare al meglio e tempistivamnete con strumenti deliberativi efficaci, risorse di personale necessarie. Ogni ritardo, ogni tentennamento, ogni altro aspetto che rifiuti il confronto e la partecipazione, non faranno che aggravare la già pesantissima situazione che sta vivendo la città. Tutte le forze migliori della città siano chiamate a fare la loro parte”.