Roma
Coronavirus Lazio, tamponi solo a 1 su 181. Poi l'annuncio: “Test per tutti”
Da inizio emergenza nel Lazio fatti 33 mila test, ovvero allo 0,55% della popolazione. La Regione spera nel tampone veloce per mantenere la promessa fatta
Coronavirus, nella Regione Lazio è guerra all'ultimo tampone. I test fatti da inizio emergenza Covid-19 sono stati poco più di 33 mila: ciò significa che solamente 1 abitante su 181, ovvero lo 0,55%, è stato controllato. Ma nonostante l'esiguo numero, l'assessore D'Amato annuncia che verranno fatti su tutti e 6 milioni i laziali.
A confermare i dati sono stati il presidente della Regione Nicola Zingaretti, alla prima uscita “pubblica” dopo l'annuncio della sua guarigione dal Covid-19, e lo stesso assessore alla Sanità durante una conferenza stampa tenuta in diretta streaming. I due hanno annunciato in coro che nel Lazio sono stati effettuati al 31 marzo oltre 33 mila tamponi: se si fa il confronto con la popolazione totale della Regione, che attualmente è poco inferiore a 6 milioni, ecco che vengono fuori i numeri sopracitati. Inoltre di questi 33 mila test effettuati, solamente il 20% (quindi circa 6.600) sono stati effettuati sugli operatori sanitari, quelli che la stessa Regione definisci gli “eroi della trincea”.
Il dato poi mette ancora più paura se lo si mette in relazione alle parole di questa mattina dell'assessore D'Amato. Il numero uno dell'assessorato alla Sanità in un intervista al Corriere della Sera ha annunciato che l'obiettivo della Regione Lazio è quello sottoporre al tampone tutta la popolazione regionale. Tutte le speranza di Zingaretti & Co. sono riposte nel cosiddetto “tampone veloce”: un test in grado di appurare la positività o la negatività al Covid-19 in maniera molto più rapida rispetto alle circa 8 ore impiegate attualmente dal normale test. Per poter procedere con questo rivoluzionario test però manca la validazione scientifica: nonostante sia stato testato su alcuni pazienti dello Spallanzani, del Policlinico Tor Vergata e sugli abitanti del Comune “zona rossa” di Nerola, la reale efficacia di questo esame non è stata ancora confermata.
La Regione a tal proposito sta già lavorando al “futuro”. Con il test veloce sarà possibile scovare tutte quelle persone asintomatiche ma positive che si “nascondono” per la Regione e per questo Zingaretti ha già preparato la fase quattro dell'emergenza: 2.000 nuovi posto letto all'interno di strutture alberghiere del Lazio pronti ad ospitare asintomatici e le persone che stanno uscendo dal contagio in moda talle da evitare l'isolamento domiciliare ed il conseguente rischio di infettare altri familiari.
Qualora però non venisse confermata l'efficacia del tampone veloce la Regione Lazio, per mantenere la parola data, impiegherebbe, come confermato dall'assessore D'Amato, “anni a testare tutta la popolazione, anche triplicando lo sforzo”.