Roma

Coronavirus, Matteo Renzi parla romano: chi è la voce dello spot Italia Viva

Fabrizio Barbone, attore e responsabile della sede di Italia Viva del Centro storico, è la voce narrante del nuovo video del partito: “Riaprire il 18 maggio”

La voce di Matteo Renzi è romana e grida di riaprire tutte le attività in sicurezza dal 18 maggio: il narratore del nuovo spot di Italia Viva lanciato sui social in cui si invocano riaperture per rilanciare l'economia del Paese è di un attore e rappresentate del Centro storico di Roma del partito.

 

“The voice of Renzi” è infatti Fabrizio Barbone, ex Pd ora responsabile della storica sede di via dei Cappellari passata ad Italia Viva ad inizio 2020. Attore classe 1968, Barbone ha raccontato ad Affaritaliani.it come è nata l'idea dello spot e le battaglie che Iv sta combattendo nel Centro storico di Roma.

Barbone, simbolo dell'iniziativa del “riaprire” di Italia Viva è stato il video che campeggia ora in prima pagina su tutti i vostri social di cui lei è voce narrante. Quando è stato girato?

“Il video è stato girato ad inizio maggio, appena Matteo Renzi ha iniziato a chiedere di poter riaprire più attività in sicurezza. Riaprendo il 18 maggio, con cautela e sicurezza, si può riattivare l'economia”.

Di chi e stata l'idea di girare questo spot?

“L'idea è nata dai nostri vertici, insieme al comparto comunicazione. A mio avviso il video è riuscito molto bene e sta dando i suoi frutti dato che l'ipotesi che dal 18 si possa ripartire prende sempre più piede”.

Come mai hanno scelto la sua voce?

“Perché avendo un talento in casa, non avevano dubbi su chi chiamare. Scherzo, ma quando l'Onorevole Luciano Nobili, che era a conoscenza del fatto che io fossi un attore, me lo hanno proposto ho accettato con immenso piacere”.

Lei è anche responsabile della sede di via dei Cappellari in Centro storico. Quali sono le battaglie che Italia Viva sta affrontando in I Municipio in questa seconda settimana di Fase 2?

“In questo momento è tutto più o meno fermo ma Italia Viva non sta a guardare e, grazie al lavoro dei nostri coordinatori romani Marco Cappa ed Eleonora De Santis, stiamo continuando a cercare soluzioni a questa crisi. Le nostre battaglie sono tante, una è quella sui buoni spesa della Raggi. Fa un po' ridere che su 160mila richieste ne siano state soddisfatte appena il 34% quando, in questo periodo di emergenza, dovevano essere almeno il 99,99% i buoni erogati. Per quanto riguarda invece il Centro storico nello specifico, c'è il solito problema delle buche e dei sampietrini messi male che l'amministrazione Raggi non riesce a sistemare oramai da 4 anni. Poi c'è quello del tavolino selvaggio. Se Roma deve essere una città turistica e che fa del food uno dei suoi punti di forza, nel Centro storico bisognerebbe rendere più facile poter permettere ai ristoratori in regola di posizionare tavolini fuori dalle proprie attività. Un tavolino selvaggio regolamentato è utile per romani e turisti. E ancora i minimarket, che io personalmente chiuderei tutti; il problema immobiliare con gli affitti altissimi e un'infinità di b&b in Centro che levano lavoro agli albergatori; e la lentezza della Sovrintendenza. Io sono per una città più smart e veloce. Meno auto in Centro, più navette e biciclette. Noi siamo al fianco di esercenti, commercianti e ristoratori perché il centro storico è di chi lo vive, non solo di chi ci abita. È patrimonio dell’umanità”.

Che rapporti ci sono con Sabrina Alfonsi e la Giunta Pd del Municipio I? C'è stata collaborazione durante questa emergenza Coronavirus?

“Quello del Centro storico è un Municipio molto attento al sociale. Tra me e loro, sia prima quando ero al Pd che ora con Italia Viva, c'è sempre stata collaborazione. A livello nazionale possono esserci visioni differenti e qualche scontro, ma a livello locale non ci sono mai stati problemi. Ovvio però che noi abbiamo una nostra autenticità, come detto facendo attenzione ai residenti come i commercianti, ma se il Pd continuerà ad andare a braccetto con la Raggi, Italia Viva non sosterrà questa linea e ci dissociamo da qualsiasi tipo di alleanza ipotetica futura. A breve inoltre saranno nominati i coordinatori municipali, rappresentanti di un attività che sul territorio già si sta svolgendo e che vede Italia Viva proporre continuamente temi e problemi”.

Lunedì ulteriori attività potranno tornare a aprire, ma nonostante questo c'è il rischio che molte saracinesche continueranno a rimanere abbassate, soprattutto in Centro. Simbolica è stata la protesta di ieri a piazza di Spagna. Come se ne esce?

“Noi abbiamo già fatto due videoconferenze sull'argomento con i rappresentanti regionali e romani, e sono uscite tutte le problematiche. Ovvio che c'è una frangia più in difficoltà e che non può fare a meno di protestare. Quello economico è un problema reale, chi rimane chiuso per 3 o 4 mesi è impossibile che risolverà la situazione. Servono aiuti concreti, va risolto il problema gestionale. La nostra iniziativa infatti prevede di tornare a riaprire tutto il 18 maggio, sempre seguendo tutte le norme di sicurezza, di distanziamento e di sanificazione. È giusto che tutti possano riaprire subito”.