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Roma
Coronavirus, medici di base: “Disponibili a sperimentare i farmaci antivirali”

Coronavirus, anche i medici famiglia chiedono di partecipare alla sperimentazione di nuovi farmaci in grado di evitare l'insorgenza di complicanze polmonari “sia in fase preventiva che all'inizio della patologia virale”.

E' la proposta dei medici di base associati allo Snami, inviata all'assessore alla Sanità del Lazio, Alessio D'Amato e al Comitato Etico dello Spallanzani, Istituto nazionale malattie infettive. In una lettera i sindacato dei medici richiede un adeguamento dei protocolli sanitari per l'emergenza virus, partendo proprio dalla Prima linea” e cioè quella dei medici di famiglia che per primi vengono chiamati a diagnosticare i sintomi del Coronavirus nelle case.

Scrive il presidente dello Snami Lazio, Giuseppe Di Donna: “Lo Snami nella volontà di evitare una maggiore diffusione dell'epidemia e prima che aumentino in casi di pazienti infetti e l'insorgenza, ribadisce la necessità che la Regione Lazio si adegui nel più breve tempo possibile a quanto stabilito dal ministero per la Salute e dell'Aifa a tutela della salute dei cittadini”.

In particolare i medici di famiglia chiedono la possibilità di di accedere in tempi rapidi alla fornitura di un giusto quantitativo delle molecole già utilizzate e che hanno dimostrato la loro validità per evitare l’insorgenza di complicanze polmonari, fin dall’inizio della patologia virale o addirittura in fase preventiva, per quei soggetti a maggior rischio. Tale disponibilità deve essere disposta presso tutte le Farmacie territoriali in quantitativo sufficiente, considerata la difficoltà al loro reperimento nelle ultime settimane, a cominciare dalla Idrossiclorochina e l'adeguamento alle alle disposizioni stabilite dall’AIFA che stabilisce la volontà “di curarsi a casa con le medicine che attualmente risultano più promettenti” con possibilità di rilascio della ricetta da parte del Medico di famiglia”. Infine, chiedono anche la stesura di Protocollo di primo approccio all’infezione da Coronavirus, da parte dei MMG e PLS, con possibilità di facile reperimento dei farmaci necessari a completare il ciclo proposto”.

Tutto per evitare che l'alto numero di presunti contagiati in una fase “non critica” possa appesantire ulteriormente gli ospedali.

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