Roma

Coronavirus, miracolo Roma: scoppiano focolai e guariti record. Giallo numeri

Nella settimana in cui sono nati i cluster del San Raffaele e della Garbatella, i guariti sono volati da 4346 a 5855: il sospetto della manovra ad hoc

Coronavirus, il miracolo a Roma: nella settimana in cui sono scoppiati i focolai dell'Irccs San Raffaele alla Pisana e del palazzo occupato in piazza Pecile alla Garbatella, i guariti sono aumentati con mai successo prima d'ora raggiungendo quota 5855.

 

Una stranezza che è impossibile sia rimasta inosservata a chiunque giornalmente dà uno sguardo al bollettino di Regione Lazio ed Asl per controllare l'andamento dei casi di Coronavirus a Roma e in tutto il territorio regionale. In media infatti, dall'inizio della pandemia ad oggi, nel Lazio ogni giorno i guariti aumentano di 20, massimo 40 unità, con picchi sporadici di 90/100. Negli ultimi nove giorni invece, quelli in cui Roma è passata da “evviva, abbiamo sconfitto il virus” a “che paura, ci sono due nuovi focolai in città”, sono aumentati di 1509 unità (nei nove giorni precedenti erano aumentati di 766, meno della metà) con il picco di sabato 13 giugno di 865 guarigioni in ventiquattro ore, disintegrando il precedente record registrato sempre in questa “settimana santa” di 317 (il precedente era stato del 28 maggio, quando aumentarono di 245 unità).

Come è possibile che in concomitanza dell'esplosione di due focolai di queste dimensioni, San Raffaele della Pisana su tutti, c'è stata questa impennata del numero dei guariti? Sicuramente questo boom non è causato da ritardi di notifiche dei giorni precedenti poiché fin dal primo giorno in cui l'assessore D'Amato dirama bollettini per l'emergenza Coronavirus, ogni riferimento a notifiche dei giorni passati veniva segnalato, sia qualora riguardasse qualche nuovo contagio “dimenticato” che i guariti, specificando il numero esatto ed il giorno reale n cui veniva scoperta l'infezione o la guarigione.

Le altre alternative sono il miracolo, perché passare da 20 ad 865 guariti in un giorno fa immediatamente pensare ad un intervento divino, una mano passata dall'alto che in sole ventiquattro ore ha guarito più di un terzo di tutti gli infetti della Regione Lazio; oppure, come pensa qualche terrapiattista romano e laziale, che la Regione Lazio si sia tenuta dei guariti di scorta così da “modificare” i dati a proprio piacimento facendo così schizzare in aria il numero dei guariti nei giorni di crisi così da mascherare l'aumento dei contagi con il boom di guarigioni.

Differente è anche la modalità con cui la Regione comunica l'impennata dei guariti. Se per i giorni “normali”, quelli in cui i guariti aumentano di 20/40 unità, il Lazio opta per comunicare il numero esatto delle guarigioni giornaliere nell'ultima riga del bollettino, subito prima del dettaglio di ogni Asl di Roma e provincie, per i giorni in cui i numeri vanno fuori giri si limita ad una frase accompagnata dal numero dei guariti totali, come avvenuto nella giornata del record di sabato 13 giugno: “E' record dei guariti che hanno più che triplicato gli attuali positivi e sono complessivamente 5.779 unità”, scrive l'assessore alla Sanità Alessio D’Amato. Un cambio di comunicazione che non passa inosservato e che genera automaticamente un alone di mistero sulle guarigioni.

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