Roma

Coronavirus, raccolta alimentare per aiutare le famiglie: l'idea dei vigili

L'Unione Generale del Lavoro scrive una lettera al sindaco Raggi: raccogliere beni di prima necessita per le famiglie in crisi

Una raccolta alimentare fuori dai supermercati romani per raccogliere beni di prima necessità da consegnare a tutte quelli famiglia in difficoltà a causa dell'emergenza Coronavirus. Questa l'idea dei vigili di Roma che hanno scritto nella lettera inviata dal Ugl al sindaco Raggi.

 

“La scrivente Segreteria delle Autonomie Locali, continua a registrare il crescente grido di aiuto proveniente da migliaia di famiglie in gravi condizioni di sostenibilità economica prodotta dalla necessaria chiusura di attività produttive e commerciali e del ferreo divieto alla mobilità, imposte dai provvedimenti governativi – si legge nella lettera –. Anche a Roma già si registrano le prime richieste di solidarietà sociale lanciate da Presidenti di Municipio e Associazioni di volontariato che, prima di tutti, sono i destinatari degli appelli delle persone socialmente fragili in aumentata difficoltà. Nella casistica, purtroppo, non ci sono solo le già classificate categorie seguite dai Servizi Sociali comunali e municipali come gli anziani, i disabili, i minori ma, oggi, anche famiglie che fino a qualche settimana fa potevano contare su entrate da lavoro, seppur precario o autonomo, che oggi non possono svolgere, anche perché soltanto collocati in CIGS o altri ammortizzatori sociali non sempre sufficienti al fabbisogno familiare”.

“Per questo, ci appelliamo a Lei nella doppia veste di Sindaco di Roma Capitale e dell’Area Metropolitana affinché, alle già attivate azioni di supporto sociale, si istituisca, da subito prima che il problema diventi emergenza, una tangibile azione di aiuto alle famiglie in difficoltà, attraverso la creazione di un Banco di Mutuo Soccorso – B.M.S. – presso i maggiori centri commerciali dell’area metropolitana di Roma, dove possano essere raccolti generi di prima necessità da parte di privati cittadini e dagli stessi centri commerciali e da altri esercizi autorizzati all’apertura, delle merci deperibili invendute e altrimenti destinati alla distruzione. La successiva distribuzione domiciliare, potrebbe essere affidata alla Polizia Locale secondo la pianificazione coordinata dei Servizi Sociali e Protezione Civile comunale. Una tale iniziativa farebbe sentire concreta la presenza delle Istituzioni ed accrescerebbe sostanzialmente il senso di comunità e senso civico che, in questo difficile momento storico, potrebbe fungere da contenimento di una futura incontrollabile implosione dell’equilibrio della convivenza collettiva”.