Roma

Coronavirus Roma, grandi catene in ginocchio: 1000 negozi non riapriranno

Dal 18 maggio via libera del Governo alla riapertura dei negozi, ma molte serrande rimarranno giù. L'allarme di Confcommercio: “Impossibile provare a ripartire”

Il Coronavirus a Roma ha messo in ginocchio tutti, anche i grandi colossi dell'abbigliamento. Nonostante infatti il nuovo decreto del Governo Conte da il via libera alla riapertura dei negozi dal 18 maggio prossimi, nella Capitale oltre 1000 serrande resteranno comunque abbassate.

 

Il perché di questa scelta è riconducibile a delle promesse fatte e non mantenute dal Governo riguardanti, principalmente, cassa integrazione in deroga ed aiuti economici.

A lanciare l'allarme è il presidente di Confcommercio centro di Roma e Federmoda Roma, David Sermoneta: “Con un sentimento di sofferenza e rabbia siamo intenzionati a non riaprire le nostre attività perché i costi di gestione supererebbero di gran lunga i costi della chiusura. È infatti impossibile provare a ripartire in questa situazione e senza il minimo supporto da parte di chi ci governa: non potremo ritirare dalla cassa integrazione i nostri dipendenti, non potremo onorare i nostri debiti con i fornitori, non potremo pagare i canoni di affitto”.

Nella Capitale in quindi è altissimo il rischio che oltre mille negozi non riapriranno i battenti dal 18 maggio e, di conseguenza, tutti i lavoratori continueranno a restare a casa. “Oltre mille negozi appartenenti alle catene di distribuzione più conosciute sono intenzionate a non riaprire – prosegue Sermoneta – perché non possono sostenere una situazione ancor più gravosa della chiusura. Il 18 maggio sarà infatti concessa la facoltà di aprire, ma non quella di lavorare, abbandonati a noi stessi e senza la possibilità di poter beneficiare di alcun supporto concreto, malgrado le promesse fatte dal governo centrale e locale”.

Confcommercio e Federmoda si schierano così contro il Governo ed al fianco di tutti quei negozi colpiti dalla pandemia Covid-19. “Con stupore avvertiamo la mancanza di volontà da parte delle Istituzioni nel comprendere le dinamiche reali del commercio al dettaglio e i suoi bisogni per potere avere garantito il diritto al lavoro. Per questi motivi Federmoda Roma – conclude Sermoneta – intende appoggiare tutti i movimenti spontanei territoriali che invitano alla non riapertura, se non in presenza di concrete misure di sostegno alle imprese e modalità operative in linea con le più elementari dinamiche commerciali”.