Roma
Coronavirus Roma, lockdown delle imprese: 88% in perdita, 57% vuole chiudere
I dati choc della Camera di Commercio: il 37% delle aziende non ci aspettava una seconda ondata così. Tagliavanti: “Le istituzioni facciano la loro parte”
Il Coronavirus mette in ginocchio le imprese a Roma, che vedono il lockdown come unica via di speranza: l'88% è in perdita rispetto allo scorso anno, mentre il 57% delle aziende chiede delle forti misure di contenimento in stile marzo, un "chiudete tutto" in vigore per tempi brevi. Solamente degli aiuti mirati da parte dei nuovi Dpcm del Governo possono scongiurare la tragedia.
A scattare la tragica istantanea è la Camera di Commercio di Roma, che ha elaborato un decimo report che si concentra sulla “seconda ondata” del Covid-19 e sulle aspettative degli imprenditori, relativamente alle misure, per affrontare questa situazione.
La fotografia che ci restituisce l’indagine è quella di un tessuto produttivo colpito duramente da questa nuova fase di ripresa dei contagi, un tessuto produttivo che con molta fatica stava cercando di reagire e che oggi appare molto più fragile rispetto alla prima fase della pandemia. La quasi totalità delle imprese non aveva recuperato i livelli di attività pre-covid, e la maggioranza delle imprese intervistate non si aspettava una ripresa dei contagi di tale intensità. Le nuove misure previste per contenere i contagi dovrebbero essere per un periodo di tempo molto limitato, e in alcuni casi potrebbero compromettere definitivamente la possibilità di ripresa.
Aspettative sulla fase della pandemia
Le previsioni che le imprese avevano formulato relativamente allo sviluppo della pandemia sono quasi equamente distribuite tra chi aveva previsto questa situazione e chi non pensava che i contagi potessero aumentare con tale intensità.
Nel dettaglio il 44% delle imprese si aspettava una seconda ondata di contagi come quella che stiamo vivendo, mentre il 37% non pensava fosse di tale intensità, il 19% pensava che la diffusione del virus fosse oramai sotto controllo.
Fase attuale delle imprese
Le imprese affrontano la “seconda ondata” in una situazione di maggiore vulnerabilità rispetto allo scenario di marzo. L’88% delle imprese non aveva recuperato i livelli di attività dello scorso anno, l’11% aveva recuperato i livelli dello scorso anno e solo l’1% ha registrato livelli di attività superiori.
Inoltre, il 67% delle imprese che non hanno raggiunto i livelli dello scorso anno indicano una contrazione del fatturato superiore al 20%.
Cosa fare per arginare il contagio e conseguenze delle misure
Solo il 19% delle imprese pensa che le attuali misure siano sufficienti per contenere il contagio; per il 53% delle imprese occorrerebbe fare dei lockdown circoscritti alle zone di maggior contagio. Per le conseguenze delle misure, il 17% delle imprese pensa che gli attuali provvedimenti possano compromettere definitivamente la possibilità di proseguire la propria attività, mentre per il 57% dei casi le misure di contenimento devono restare in vigore per tempi brevi. Solo il 9% delle imprese ritiene che le misure di contenimento sociale approvate non avranno ripercussioni significative sulla propria impresa. Da segnalare come il 17% delle imprese ritenga che le misure siano necessarie per proseguire l’attività in futuro.
“I risultati di questo decimo report - afferma Lorenzo Tagliavanti, Presidente della Camera di Commercio di Roma - mettono in evidenza, purtroppo, come il tessuto produttivo romano sia nuovamente e duramente colpito da questa seconda ondata della pandemia. Un rigurgito del virus che va a impattare su una realtà imprenditoriale già indebolita dagli effetti pesantissimi del lockdown dello scorso marzo. Infatti, se 44% delle imprese intervistate si aspettava una seconda ondata di contagi, ben il 37% non pensava fosse di tale intensità e addirittura il 19%, una percentuale non trascurabile, pensava che la diffusione del virus fosse oramai sotto controllo. Le imprese - continua Tagliavanti - affrontano questa “seconda ondata” in una situazione di maggiore vulnerabilità rispetto allo scenario di marzo: l’88% non ha recuperato i livelli di attività dello scorso anno, cosa riuscita solo all’11% del campione. Non solo, il 67% delle imprese che non hanno raggiunto i livelli dello scorso anno indicano una contrazione del fatturato superiore al 20%. Ora, in attesa del nuovo Dpcm che dovrebbe essere varato domani, va sottolineato come solo il 19% delle imprese pensa che le attuali misure siano sufficienti per contenere il contagio e che per il 53% occorrerebbe fare dei lockdown circoscritti alle zone più colpite”.
“Un dato, poi, che mi preme evidenziare è questo: per il 57% delle imprese le misure di contenimento, anche dure, vanno applicate ma per tempi brevi. Questo vuol dire che il mondo produttivo capisce la situazione di estrema gravità, è pronto a fare ulteriori sacrifici, ma per un periodo limitato e a fronte di congrui indennizzi. In questo scenario, tutte le Istituzioni devono impegnarsi al massimo perché senza le imprese e senza una vera ripresa il futuro di tutti resta precario. La Camera di Commercio – conclude Tagliavanti – ha appena rinnovato i suoi organi, nel segno della coesione e dell’unità, ed è quindi pronta a fare la sua parte come sempre, con rinnovato vigore ed energia”.
Il panel costituito dalla Camera di Commercio di Roma è formato da 500 imprese rappresentative delle attività economiche di Roma e provincia per valutare l’impatto economico del coronavirus e fornire un costante aggiornamento sull’evoluzione della situazione. La decima indagine è stata somministrata tra il 26 e il 29 ottobre 2020. Le imprese del campione hanno nel 67% dei casi la sede nel comune di Roma e per il 33% dei casi nel resto della provincia di Roma. L’84,6% delle imprese ha tra 0 e 9 dipendenti, il 12,6% ha tra 10 e 49 dipendenti e il 2,8% ha oltre 50 dipendenti.