Roma
Coronavirus Roma, tamponi dai medici di base: la mossa anti code nei drive-in
L'obiettivo della Fimmg di Roma è quello di portare i test negli studi medici entro metà ottobre. Bartoletti: “Risultati in un'ora”. La palla passa alla Regione
Coronavirus, i tamponi rapidi anche negli studi dei medici di famiglia: è questo il piano della Fimmg Roma, una mossa per decongestionare i drive-in romani ormai prossimi al collasso e allo stesso tempo per garantire un sistema in rete il contact tracing e ridurre drasticamente i tempi di attesa dei risultati.
Ad annunciare il piano è il segretario della Federazione Italiana Medici di Famiglia, Pier Luigi Bartoletti, che durante il congresso nazionale della federazione a Villasimius fa il punto sulla novità in arrivo. "Abbiamo chiesto alla Regione di aprire alla possibilità che i medici di medicina generale possano fare i test rapidi e i sierologici – ha spiegato Bartoletti –. L'assessore D'Amato si è detto d'accordo, speriamo che a breve si possa dare il via libera e pubblicare un avviso pubblico per vedere quanti medici aderiscono. Il tema è fare i tamponi dal medico in un sistema di rete regionale, che consenta il contact tracing. Con i drive in ormai non ce la fai".
Il sistema sarebbe molto più rapido: chi sospetta di essere positivo può chiamare il suo medico, che lo convoca per il tampone "o viene lui per farlo a domicilio", oppure, se non è tra i medici aderenti, lo indirizza altrove. Nel giro di poco tempo viene svolto il test e la risposta è rapida, evitando il collo di bottiglia dei drive in: "Si può dire - sintetizza Bartoletti - che se il drive in è come l'aorta, noi siamo come i capillari. Se si crea un sistema a rete, l'aorta si svuota dall'eccesso di sangue". Il risultato del tampone sarà consegnato entro un'ora.
Ma quando potrebbe iniziare la campagna negli studi? Per Bartoletti il prima possibile, anche entro metà ottobre: “Il bando sarà pubblicato a breve, in settimana, e partiremo a breve. Questa attività sarà collegata in rete con la Regione, che potrà così monitorare l'andamento dei contagi. È una proposta che abbiamo fatto già dallo scorso luglio, prevedendo che con l'autunno si sarebbe determinata una forte domanda di test e presumibilmente anche di tamponi. Con l'aumento dei casi di Covid che si sta registrando attualmente i drive-in per l'esecuzione dei tamponi nel Lazio non possono reggere, tanto più che la domanda è destinata a crescere anche a seguito della riapertura delle scuole”. Naturalmente, precisa Bartoletti, “l'adesione al bando sarà volontaria e gli studi dei medici di base disponibili effettueranno i tamponi rapidi con il materiale che sarà fornito dalla Regione tramite le Asl”.
Per dare la disponibilità gli studi dovranno poter garantire un doppio accesso ('pulito' e 'sporco', cioè dedicato ai pazienti che richiedono il tampone) ed una stanza dedicata all'esecuzione dei tamponi. In alternativa, in mancanza dio una stanza riservata, lo studio dedicherà a tale attività una fascia oraria dedicata al termine della quale verrà fatta la sanificazione degli ambienti. Le persone richiedenti il tampone, chiarisce Bartoletti, “verranno ricevute su appuntamento. Nel caso il soggetto abbia la febbre, però, non potrà recarsi in studio per fare il tampone, ma sarà il medico ad andare al domicilio del soggetto per effettuare sia il tampone sia la visita”. I medici di base che aderiranno al progetto, inoltre, “potranno organizzarsi tra di loro ed i loro nomi saranno resi pubblici in una lista”.