Roma

Coronavirus, Sardegna una bomba contagi: il Lazio blocca turisti ai traghetti

Oltre 50 i giovani tornati dall'isola nel Lazio positivi al Covid. L'assessore D'Amato tuona: “Rischio bomba virale, necessari i test agli imbarchi”

Coronavirus, la Sardegna è una bomba contagi che rischia di infettare Roma, il Lazio e tutta Italia. La Regione, dopo gli oltre 50 giovani in vacanza rientrati dall'isola positivi al Covid, ha paura e vuole bloccare e testare tutti i turisti di rientro ai traghetti per evitare nuovi casi di importazione.

Il rischio di una bomba virale che infetti migliaia di turisti è altissimo, emblematico è il caso della festa di Porto Rotondo dove decine di ragazzi romani hanno contratto il virus, e l'assessore regionale alla Sanità Alessio D'Amato tuona: “Il mancato rispetto delle regole nei locali della movida in Sardegna rischia di far esplodere una bomba virale. Ci aspettiamo un considerevole aumento dei casi ed è in corso una grande azione di tracciamento. Voglio rassicurare che abbiamo in atto comunque un sistema di controllo e monitoraggio in grado di rispondere con tempestività. Solo negli ultimi tre giorni sono stati effettuati oltre 7.700 test nei drive-in un lavoro straordinario e ringrazio i nostri operatori che stanno agendo con grande professionalità”.

Poi la richiesta di test per tutti i turisti: “Se si fossero rispettate le regole minime non si sarebbe creata questa situazione. Torno a ribadire che sono necessari i test agli imbarchi dalla Sardegna”.

L'assessore si è poi detto sconvolto per la decisione presa dalla Regione Lombardia, che pare abbia deciso di fare i test all'aeroporto di Malpensa solo ai lombardi: “Non voglio credere che siano state date disposizioni per eseguire a Milano Malpensa i tamponi solo ai cittadini residenti in Lombardia. Se fosse vero sarebbe non solo grave, ma da un punto di vista di sanità pubblica, assolutamente deleterio. Se noi applicassimo la stessa regola non avremmo individuato stamani a Fiumicino una cittadina residente a Milano positiva asintomatica di rientro da Ibiza e che così avrebbe contribuito ad un diffusione del virus lungo tutto il tragitto di rientro a Milano o in altri luoghi della Penisola. I test che abbiamo fatto finora negli aeroporti di Roma riguardano per il 53% cittadini di altre regioni o di altri Paesi. Rispetto a questi ultimi anche qui non voglio credere che siano state date disposizioni di fare i test solo a chi soggiorna in Italia per almeno quattro giorni. E’ una follia. Se una persona è positiva e soggiorna per tre giorni nel nostro Paese non viene individuato e tracciato? Mi auguro che queste considerazioni siano presto smentite, perché le regole di sanità pubblica devono valere sull’intero territorio nazionale e una regione così importante e autorevole con cui abbiamo una storia di grande collaborazione come la Lombardia non può derogare”.

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