Roma
Coronavirus, scandalo mascherine nel Lazio. Regione: “Ecotech un problema”
I consiglieri FdI Chiara Colosimo e Sergio Pirozzi inchiodano la Giunta Zingaretti sugli acquisti dpi. Leodori conferma: "Un problema vero"
Coronavirus la verità sul pasticcio delle mascherine della Regione Lazio è rinviata a data da destinarsi. La doppia commissione Bilancio-Protezione Civile diventa una super fabbrica della panna, dalla quel esce in dato certo: seppure richieste dal presidente Sergio Pirozzi giovedì, nessuna delle carte sui fornitori di mascherine è stata resa pubblica.
Da parte del governo della Regione Lazio - assente tanto per cambiare Nicola Zingaretti - la difesa a oltranza delle scelte della Protezione Civile del Lazio sull'acquisto de presidi di protezione per sanitari e cittadini, arriva dal vicepresidente della Giunta Daniele Leodori che legge con enfasi oltre 40 pagine di slides che esaltano le capacità delle strutture del Lazio di fare ordini n deroga a ogni legge sugli appalti da aziende che non li hanno mai onorati.
E' il caso clamoroso della Ecotech, la società che ha goduto di anticipi milionari sugli ordini di dpi e che a tutt'oggi non ha ancora onorato i contratti. Anzi, e l'ennesima bizzarria commerciale in favore della Ecotech, la denuncia la consigliera Chiara Colosimo – la prima che aveva sollevate la questione delle mancate consegne – che ha ricordato come la scadenza ultima per la Ecotech era a venerdì 17 e che a tutt'oggi le mascherine non siano arrivate, nonostante la Regione Lazio abbia definito ma non applicato penali per 10 mila euro al giorno per ciascun lotto. Dunque la Ecotech non si tocca.
Così come le carte chieste da l presidente della XII Commissione, Sergio Pirozzi, nessuno le ha mai viste: “Ho chiesto copie dei documenti di acquisto, copie dei documenti di trasporto, copie dei documenti di distribuzione, copie dei certificati di conformità , copia delle polizze fidejussorie, e totale personale distribuito alla Protezione Civile. Le avevo chieste giovedì sera e questa documentazione doveva stare agli atti prima dell'inizio della commissione”.
Ma dei documenti richiesti non c'è traccia. La commissione si deve accontentare di oltre 40 pagine di slides. Così alla fine di oltre 3 ore e mezza di chiacchiere in libertà, l'unica certezza è che la Regione Lazio ha spento la luce sulla trasparenza. E se per caso uno dei giornalisti accreditati alla seduta virtuale, ribalta il segnale sui social, il meccanismo perverso delle commissioni ne decreta l'espulsione. Tutte le chiacchiere dei consiglieri di maggioranza in difesa della Protezione Civile e le accuse dell'opposizione resta secretate ai cittadini. Visto il livello del dibattito è da considerarsi una fortuna, almeno ai cittadini è negato l'ascolto imbarazzante.
Nota di servizio:il direttore della Protezione Civile regionale, Tulumello, ha ascoltato senza mai intervenire. La sua difesa è stata presa dal vicepresidente Leodori in configurazione “avvocato d'ufficio” che alla fine ha concluso salomonicamente: “L'unico problema he abbiamo avuto è con la Ecotech, ma facciamo quadrato perché le mascherine di servono oltre quelle della Protezione Civile nazionale”. Il messaggio è chiaro: volemose bene. Per lui glia aggettivi ideali sono #patetico e #imbarazzante.