Roma
Coronavirus, senza mascherina a Berlino: 5mila euro di multa per un romano
Francesco, pizzaiolo romano che da 10 mesi lavora in Germania, fermato mentre andava a comprare delle nuove mascherine: farà ricorso alla Commissione Europea
Coronavirus, in Germania scatta l'obbligo delle mascherine anche per girare in strada con multe fino a 10 mila euro. Tra i primi a beccarsi una sanzione a Berlino un piazzaiolo romano, uscito senza mascherina per andare a comprare nuovi dpi perché li aveva finiti: fermato dai vigili, scattano 5mila euro di contravvenzione. Ora il ricorso.
È la storia di Francesco Marino, 36enne romano che 10 mesi fa ha lasciato la Capitale d'Italia per trasferirsi in quella tedesca. Lunedì mattina esce dal suo appartamento nel centro di Berlino senza mascherina per andare a fare alcune scorte alimentari e, soprattutto, per andare ad acquistare in farmacia nuove mascherine: la pizzeria dove lavora Francesco è aperta, deve cambiare una mascherina al giorno e la sua scorta di dpi è terminata.
Appena mette piedi fuori di casa una pattuglia della polizia locale lo ferma: dopo l'esibizione del documento d'identità gli agenti hanno contestato al pizzaiolo romano il fatto di non indossare la mascherina come prescritto dalla locale normativa anti Covid-19. L'uomo si è difeso dicendo di aver terminato la scorta e di doversi recare in farmacia a comprarne una confezione ma la polizia non ha voluto sentire ragioni: scattano 5 mila euro di multa.
Francesco disperato, visti i soli 15 giorni di tempo per poter pagare una somma che non riesce a guadagnare neanche in 5 mesi di lavoro, si è rivolto all'Associazione Giustitalia per denunciare l'accaduto.
“In Germania sono molto più severi – spiega il dottor Luigi De Rossi, responsabile dell'Associazione Giustitalia – e danno solo 15 giorni di tempo per pagare. Il nostro ufficio sta valutando la possibilità di impugnare la sanzione sulla base del fatto che l'uomo non indossava la mascherina in quanto sprovvisto momentaneamente della stessa per causa di forza maggiore ma prima di qualunque azione dobbiamo studiare un maniera consona le leggi della città di Berlino. Francesco non contesta il fatto di essere stato multato, sia chiaro, ma la cifra spropositata che dovrà pagare. Per questo motivo quello che avevamo in mente di presentare un ricorso direttamente alla Commissione Europea per denunciare la sproporzione tra reato e sanzione”