Roma
Coronavirus, terremoto M5S: l'espulso Barillari vuole la testa della Lombardi
Il consigliere ribelle, poco prima della sua espulsione a causa di un sito internet sul Covid-19, rilancia: presentata mozione di sfiducia alla capogruppo M5S
Dopo l'espulsione il terremoto. Il consigliere della Regione Lazio Davide Barillari, cacciato dal M5S per un sito galeotto sul Coronavirus, si scaglia contro i cinque consiglieri pentastellati che hanno voluto la sua dipartita e, poco prima dell'ufficialità del suo addio, rilancia: vuole la testa di Roberta Lombardi, prima sostenitrice dell'asse con Zingaretti e Pd.
E così mentre i probiviri si preparavano a notificare la sua espulsione, l'oramai ex consigliere pentastellato a presentato una mozione di sfiducia dell'attuale capogruppo Roberta Lombardi che, in un lungo articolo pubblicato sulla sua pagina Facebook in cui campeggia un grande cartellino rosso, definisce “l'orgogliosa madrina del Laboratorio Lazio” così da rompere lo “scellerato patto fra M5S e PD in Regione Lazio”.
La mozione è composta da 17 punti che vanno dalle violazioni del codice etico M5S agli incomprensibili insulti verso i consiglieri del suo gruppo fino alle numerose assenze in aula e alla sua posizione di contrasto politico e personale nei confronti del sindaco di Roma Raggi.
Barillari in questo lungo messaggio di addio infine evidenzia quali siano stati gli ex compagni di gruppo che ne hanno fortemente voluto la sua espulsione: oltre alla scontata Lombardi compaiono i nomi dei fedelissimi della “papessa” ovvero Devid Porrello, Loreto Marcelli, Valerio Novelli e Marco Cacciatore.