Roma

Coronavirus uccide il turismo, allarme degli albergatori: “Siamo preoccupati”

Confindustria Alberghi: “Immediatamente avviato un monitoraggio per verificare l'impatto di questo stop forzoso”

Virus Cina, è allarme turismo a Roma: "Grande preoccupazione degli operatori alberghieri italiani per gli effetti che potrebbero arrivare a cascata nel settore turistico a causa dall'epidemia del coronavirus".

 

A esprimerla in una nota è Confindustria Alberghi spiegando che poco meno di una settimana fa Italia e Cina si erano incontrate a Roma, presso l'Auditorium Parco della Musica, con grandi aspettative riposte al 2020 quale Anno della cultura e del turismo avviando, per l'occasione, quello che si immaginava sarebbe stato un fitto calendario di iniziative, manifestazioni e attività di promozione volte a stimolare e potenziare lo scambio turistico tra i due Paesi.

Per l'Italia il mercato cinese è tra i più importanti sia in termini di grandezza che per capacità di spesa e la paura legata alla propagazione del virus rischia di generare una serie di ripercussioni economiche su tutto l'indotto. Un fenomeno questo che "potrebbe colpire l'intera economia e che per gli operatori del settore alberghiero in particolare vede, tra i timori più grandi, la perdita legata ai contratti già stipulati. Il Belpaese è tra le mete preferite dai turisti del Dragone e la scelta delle autorità cinesi di sospendere temporaneamente i viaggi verso l'estero potrebbe avere forti ricadute sulla nostra destinazione" si legge nella nota.

"Come Confindustria Alberghi abbiamo immediatamente avviato un monitoraggio per verificare l'impatto di questo stop forzoso, - sottolineano gli operatori - ma questo raffreddamento del mercato, chiede che quei provvedimenti di riordino e rilancio del settore che sollecitiamo a gran voce da tempo, possano al più presto vedere la luce, così come iniziative specifiche legate al turismo cinese".

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