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Roma
Coronavirus, Umberto I dimenticato: zero protezioni in corsia, la rivolta

Coronavirus, il Policlinico Umberto I di Roma dimenticato: medici ed infermieri sono ancora senza protezioni. Sindacati sul piede di guerra: dopo 24 giorni, nessuna risposta alla richiesta di chiarimenti sul perché della "mancata adozione delle corrette procedure anti contagio". Partono le prime diffide.

 

Era infatti il 23 marzo scorso quando i sindacati Anpo, Ascotti, Fials Medici e Cimo Medici inviarono la prima pec al presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, all'assessore alla Sanità D'Amato, al direttore regionale Salute ed integrazione sociosanitaria Dr. Botti, al Presidente della VII Commissione del Consiglio Regionale Simeone, ai componenti Consiglieri della VII Commissione, al rettore Università Sapienza Prof. Gaudio ed a tutti i direttori del Policlinico Umberto I dall'oggetto “Richiesta adozione opportuni atti per la tutela del personale sanitario che opera presso l'Azienda Ospedaliero Universitaria (AOU) Policlinico Umberto I di Roma e richiesta chiarimenti per atti di riorganizzazione adottati dalla Regione Lazio e dalla stessa azienda”. Una lunga lettera divisa in 13 punti in cui i sindacati evidenziavano tutti le problematiche tenute nascoste dalla Regione e dall'Umberto I e che mettevano in grave pericolo la salute di medici, infermieri e tutti i pazienti che venivano a contatto con la struttura: dalla mancanza di protezione adeguate, al perché della scelta dell'Eastman come struttura Covid fino alla richiesta di tamponi ogni 7 giorni per tutti gli operatori. Lettera alla quale però nessuno ha mai risposto.

LEGGI LA PRIMA IL TESTO DELLA PRIMA LETTERA INVIATA DAI SINDACATI

E così 10 giorni dopo, il 3 aprile, ecco una nuova lettera inviata alle stesse persone dove venivano ribaditi gli stessi concetti della precedente, articolati questa volta in 9 punti, il tutto arricchito due diffide nei confronti dell'amministratore del Policlinico e del rettore della Sapienza. “Diffidiamo – si legge nella lettera – l'Amministrazione del Policlinico e il Rettore a rispondere ai quesiti posti e a fornire la necessaria documentazione richiesta sia nel presente atto che nell'allegato 1 che qui si intende trascritto e riportato integralmente entro 7 giorni dal ricevimento della presente diffida”.

LEGGI LA PRIMA IL TESTO DELLA SECONDA LETTERA INVIATA DAI SINDACATI

I 7 giorni richiesti dai sindacati sono passati ma nessuna risposta è ancora stata recapitata alle organizzazioni. Nel frattempo la situazione si sta facendo sempre più grave, con l'Umberto I che è a secco di mascherine e rischia la chiusura del Pronto Soccorso.

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