Roma
Corruzione a Roma, retata alle Dogane e Monopoli: 10 misure cautelari
Imprenditori e funzionari accusati di corruzione e truffa. Sequestrati 9 mln di euro
Agenti della Sezione “Anticorruzione” della Squadra Mobile hanno eseguito un’ordinanza di applicazione di misure cautelari emessa dal GIP, su richiesta della Procura della Repubblica di Roma, nei confronti di 10 soggetti ritenuti responsabili, a vario titolo, di corruzione per l’esercizio della funzione, corruzione per un atto contrario ai doveri di ufficio, turbata libertà degli incanti e truffa ai danni dello Stato.
L’operazione rappresenta la sintesi di un’articolata attività investigativa, svolta, sotto l’egida della Procura della Repubblica di Roma, dalla Squadra Mobile - congiuntamente all’Ufficio Antifrode dell’Agenzia delle Entrate, che ha interessato, tra l’altro, i rapporti illeciti tra un gruppo imprenditoriale della Capitale e alcuni funzionari pubblici nell’aggiudicazione degli appalti relativi alla gestione e ristrutturazione di immobili di proprietà del fondo di previdenza del MEF.
Contestualmente, con la collaborazione dell’Ufficio Antifrode dell’Agenzia delle Entrate, viene data esecuzione a un provvedimento di sequestro preventivo per un valore di oltre 9 milioni di euro.
Il gip Nicolò Marino ha disposto il carcere per gli imprenditori Ernesto e Gianfranco Brozzetti e gli arresti domiciliari per Andrea Bonini, già Direttore strutturazione fondi e business development Polis Fondi SGR, Massimo Pietrangeli, nella veste di Direttore Accertamento e Riscossione dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli nonché Presidente del Fondo di Previdenza del MEF (attualmente Direttore della Direzione Centrale Tabacchi); la sua compagna Cristiana Pattumelli, dirigente dell’Agenzia delle Entrate con contratti a termine; Anna Concetta Di Pietro (in pensione), ex direttore dell’Ufficio Circolazione Tabacchi; Fabio Carducci (anche lui in pensione), ex direttore Gestione Accise e Monopolio Tabacchi. Ai domiciliari sono finiti anche Leo Checcaglini, già direttore Affari Istituzionali Philip Morris Italia e l'imprenditore Nazareno Gianni. Non è stata ancora eseguita la misura cautelare, perchè all'estero, per un promotore finanziario di Banca Mediolanum.
L'inchiesta, condotta dal pm Alberto Pioletti, ha riguardato i rapporti, ritenuti illeciti, tra il gruppo imprenditoriale che faceva capo ai fratelli Brozzetti e alcuni funzionari pubblici nell’aggiudicazione degli appalti relativi alla gestione e ristrutturazione degli immobili locati a enti pubblici di via dei Normanni (in parte adibito a sede del Dipartimento delle Finanze del Ministero dell’Economia e delle Finanze) e di via Costi adibito a sede dell’Agenzia delle Entrate, Ufficio Provinciale di Roma – Territorio). Le indagini sono state svolte soprattutto attraverso captazioni telefoniche e ambientali.
Philip Morris Italia precisa.
"In relazione ad alcune notizie stampa che coinvolgono, tra gli altri, il Sig. Checcaglini indicato come “Direttore Affari Istituzionali Philip Morris Italia”, l’azienda intende precisare che il Sig. Checcaglini non è, né è mai stato, dipendente dell’azienda o Direttore Affari Istituzionali, avendo avuto con la stessa esclusivamente un rapporto di consulenza esterna.Philip Morris Italia è a disposizione delle autorità competenti per fornire ogni chiarimento che fosse ritenuto utile".