Corruzione, arrestato sindaco di Ponzano Romano: favori da Sergio Scarpellini
Enzo De Santis sindaco di Ponzano è accusato di corruzione. Indagati anhe Denis Verdini, Luciano Ciocchetti e Mirko Coratti
I Carabinieri del Nucleo Investigativo di Roma hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per corruzione, che dispone l’arresto del sindaco di Ponzano Romano, comune a nord di Roma.
Oltre al sindaco di Ponzano Romano arrestato per corruzione, ci sono anche due indagati in stato di libertà, all’epoca dei fatti pubblici ufficiali. Tutti hanno ricevuto utilità da Sergio Scarpellini, l’immobiliarista romano già arrestato dai Carabinieri per corruzione il 16 dicembre 2016 assieme all’allora dirigente del comune di Roma Capitale Raffaele Marra. I carabinieri del nucleo investigativo di Roma hanno eseguito perquisizioni anche presso le abitazioni dell'ex parlamentare Denis Verdini e dell'ex vicepresidente della Regione Lazio, Luciano Ciocchetti. Nell'indagine risulta inoltre indagato l'ex presidente dell'Assemblea capitolina, Mirko Coratti, già coinvolto in Mafia Capitale e condannato in secondo grado a 4 anni e sei mesi. Questi i nomi dei politici che mettevano in campo la propria funzione pubblica in cambio di favori e denaro da parte dell'imprenditore: il costruttore, infatti, pagava mazzette e dava case gratis per sbloccare progetti edilizi o per facilitare la vittoria di appalti pubblici.
Il Gip del Tribunale di Roma Maria Paola Tomaselli, su richiesta della locale Procura, ha inoltre disposto a carico dei tre indagati, il sequestro di beni per circa 750.000 euro, ritenuti profitto delle tangenti ricevute.
“E’ evidente - spiega Tomaselli - come la generica disponibilità mostrata nei confronti di Scarpellini, chiaramente connessa alle pubbliche funzioni svolte, sia indice di un proposito di favore nell'adempimento dei propri compiti e dunque di 'parzialità' nell'esercizio dell'ufficio, proposito che, in quanto tale, implica l'asservimento della funzione pubblica agli interessi privati dell'immobiliarista”. Emerge dunque, scrive ancora il gip, “una deviazione costante ed attuale del pubblico funzionario dai propri doveri; una permanente violazione del divieto di ricevere regalie di sorta da privati cittadini e al contrario la costante accettazione di favori economici estremamente rilevanti da Scarpellini con offerta di una sistematica disponibilità a venire incontro alle corrispettive esigenze dell'imprenditore”.
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