Roma
Corruzione e cantieri, "lo fanno tutti". La Procura accusa: "Giubileo è a rischio"
Tutto lascia pensare che il sistema coinvolga gran parte delle imprese che operano nel settore" della manutenzione urbana. È quanto sostiene la procura di Roma negli atti dell'indagine che ha portato all'arresto di sette funzionari pubblici. È stato uno degli stessi imprenditori arrestati nella prima tranche dell'inchiesta, Alessio Ferrari, a confessarlo: "Io so che è un sistema di richiesta generalizzata da parte dei funzionari del Comune nel settore della manutenzione urbana".
"Credo quindi - ha detto Ferrari agli inquirenti che lo interrogavano - che chiedessero anche agli altri come costantemente chiedevano a noi. È una facile deduzione, ma non potrei dire di saperlo in senso diretto". Alla domanda del pm che gli faceva presente che "ci sono anche casi in cui non sono state fatte richieste", Ferrari ha risposto: "Certo, non in tutti i Municipi; ma quelli che noi pagavamo secondo me chiedevano anche agli altri. Certo a via Petroselli (sede del Simu, Sviluppo infrastrutture e manutenzione urbana di Roma Capitale) è un vero sistema".
Nella richiesta di arresto dei funzionari la procura di Roma sottolinea come le indagini dei carabinieri del Noe, peraltro ancora non concluse, abbiano messo in luce "un quadro di estrema gravità: nella materia della manutenzione urbana una estesa e quasi endemica attività corruttiva ha finito per distogliere ingenti risorse pubbliche dalle finalità cui erano destinate (assicurare sicurezza e qualità alla agibilità urbana) dirottandole ad impieghi di profitto privato di imprenditori e funzionari.
Gli arresti dei sette funzionari pubblici di Roma accusati di corruzione sono stati disposti dal gip per il pericolo di recidiva: secondo il giudice è infatti "prevedibile che se lasciati in libertà possano trovare altri imprenditori compiacenti, anche in considerazione dell'appetibilità degli onerosi lavori straordinari per il Giubileo appena iniziato".
Nell'ordinanza il gip di Roma Massimo Di Lauro spiega perchè non ha concesso i domiciliari ai funzionari arrestati: "Individui che non hanno esitato a barattare la loro funzione pubblica con alcune migliaia di euro, incuranti delle difficoltà della Capitale che hanno contribuito ad aggravare omettendo per la vil moneta il monitoraggio di appalti essenziali per il decoro di una città che fa purtroppo fatica ad assicurare ai suoi abitanti una qualità di vita consona al suo rango di metropoli europea".