Roma

Corte d'Appello Roma, vade retro riforma, ma il caos amministrato dai giudici

Caccia alle aule delle udienze, lobby degli amministratori giudiziari e processi fermi al 2005. Il calvario

Corte d'Appello Roma, vade retro riforma, ma il caos amministrato dai giudici

Anno Giudiziario Roma, per il Presidente della Corte d'Appello Giuseppe Meliadò la riforma annunciata è l'inzio della Apocalisse , nelle sue dichiarazioni mancavano solo l'arrivo dei Marziani.

La linea Maginot contro la riforma

Ci domandiamo come si può dal pulpito di uno dei Tribunali peggiori di Italia in termini di amministrazione della Giustizia continuare questa linea Maginot contro ogni possibile riforma della materia. Basta andare una qualsiasi mattinata al Tribunale di Roma, sia con la toga di avvocato, oppure testimone oppure ancora come imputato per vivere da protagonista il calvario.

L'odissea per avvocati, testimoni e imputati

L'odissea comincia dalla caccia all'aula, per la quale non c'è alcuna informazione e i pochi sportelli pubblici accessibili hanno tutti il cartello di divieto di richiedere aiuto. E' questa forse l'immagine più significativa di un Tribunale che si bea di aver ridotto a meno di 50.000 i fascicoli arretrati.

Bloccati per il Pnrr i fascicoli arretrati

Nessuno però spiega ai cittadini che la direttiva imposta proprio dalla Presidenza del Tribunale è quella di non lavorare più i fascicoli arretrati ma di concentrarsi solo sui nuovi perché ovviamente già con la riforma Cartabia, alla quale sono legati i finanziamenti del PNRR esiste un monitoraggio pubblico.

La lobby degli amministratori giudiziari

Parliamo del tribunale italiano dove si sono più sequestri per mafia di Italia, tutti rigorosamente spartiti da una trentina di amministratori giudiziari, sempre gli stessi, che fatturano milioni di euro, a prezzi da listino bloccato, alle spalle di chi incappa in questi procedimenti. Come si possa diventare uno di quei trenta non lo si dice , perché gli incarichi sono fiduciari e qui ovviamente il traffico di influenze non c'entra nulla, così ci raccontano.

Tutto fermo tanto pagherà lo Stato

A Roma c'è una delle peggiori Corti di Appello di Italia, perché anche in questo caso ai pubblici ministeri che appellano solo per principio senza mai mollare, tanto non pagano loro, nessuno interessa. Ci sono processi datati anni novanta, sequestri fermi dal 2005 , tutti procedimenti per il quale lo Stato pagherà ristori milionari, ma tanto si sà, mica pagano i giudici.

La colpa? "Mancano i dipendenti"

Per il dottor Meliadò, nell'epoca della digitalizzazione, della intelligenza artificiale, dell'ausilio delle macchine sempre più a servizio dei processi, il problema vero è che mancano i dipendenti. Se un manager, avesse detto questa cosa ad una qualsiasi convention aziendale, sarebbe stato accompagnato alla porta. Ma nessuno ricorda, che i Tribunali, sono amministrati dai Giudici e che se siamo ridotti in questo modo , forse la colpa non è solo della politica.