Corte dei Conti, Mafia Capitale è costata a Roma 20mln di euro di danni
Il caso 'Mafia Capitale' ha causato danni patrimoniali che si aggirano intorno ai 20 milioni di euro. Lo ha reso noto il procuratore della sezione giurisdizionale per la regione Lazio della Corte dei Conti, Donata Cabras, nella sua relazione in occasione dell'inaugurazione dell'Anno giudiziario 2017.
"Tra le istruttorie di maggior rilievo effettuate nel 2016, deve essere menzionata anche quella concernente la vicenda 'Mafia Capitale' che ha fatto emergere, nell'ambito del Comune di Roma in generale, e di alcuni Dipartimenti e Municipi in particolare, nonche' nelle societa AMA ed EUR S.p.a., entrambe riconducibili al Comune stesso quali organismi 'in house', un vastissimo sistema di rapporti tra soggetti a vario titolo appartenenti all'ambito amministrativo e a quello di diversi rami dell'imprenditoria, soprattutto cooperativistica, caratterizzato da relazioni di tipo criminale, finalizzate a facilitare l'aggiudicazione di gare a favore di determinati soggetti economici, concorrere alla formazione del consenso politico ed istituzionale necessario alla nomina o alla conferma ai vertici di singoli apparati amministrativi di funzionari graditi al sodalizio criminoso e, viceversa, per la rimozione di quelli non graditi, ottenere il riconoscimento di debiti fuori bilancio, alterare, nel complesso, il regolare svolgimento dell'azione amministrativa in favore di interessi privati, anche in settori amministrativi volti alla cura del disagio sociale ed economico”.
Il sistema di rapporti illeciti si e' sostanziato in attività di tipo corruttivo e collusivo, nella reiterata violazione del segreto d'ufficio e dei doveri di imparzialità a beneficio di soggetti economici 'amici' e, più in generale, nell'assoggettamento della funzione pubblica rivestita, al servizio di privati. Per i fatti richiamati - ha quindi spiegato il magistrato - questa Procura ha contestato ad amministratori e dirigenti i seguenti danni: a) un danno patrimoniale per la lesione del principio delle norme a tutela della concorrenza, per un importo nel complesso non inferiore a 9 milioni di euro, per la sistematica e continuata alterazione delle normali regole di evidenza pubblica, con riflessi in termini di maggior costo per l'amministrazione, derivante da una costante assenza di trasparenti confronti economici tra operatori, tale da azzerare il cosiddetto interesse pubblico alla 'convenienza amministrativa'; b) un danno patrimoniale da disservizio per violazione del principio del buon andamento dell'azione amministrativa, quantificato in euro 9 milioni circa.
La diffusa e sistematica strumentalizzazione delle strutture e delle funzioni pubbliche per scopi personali nelle vicende di 'Mafia Capitale' ha provocato danni certi per l'amministrazione in quanto i funzionari e gli amministratori infedeli hanno usato e abusato dell'ufficio pubblico per conseguire finalità non consentite dalla legge e nel fare cio' hanno provocato la disutilità della spesa, cioè il dispendio di fondi istituzionalmente destinati al corretto funzionamento della cosa pubblica. La 'disclosure' della vicenda ha, poi, provocato un vero e proprio terremoto per la struttura municipale, col blocco, o il rallentamento, della normale attività dell'ente, in particolare nei servizi maggiormente coinvolti dagli illeciti, a causa della generale sensazione di timore e di inerzia psicologica diffusasi tra il personale comunale e confermata dallo stesso Commissario Straordinario in occasione dell'audizione dinanzi al Parlamento".