Roma

Corte dei Conti: Metro C vergogna di Roma. “230 mln di costi immotivati”

Procuratore: “Moltiplicazione dei casi di corruzione e mala gestione”

Costi aumentati in modo esponenziale rispetto a quelli previsti nel contratto. Il caso più eclatante è quello della Metro C. La Corte dei Conti del Lazio ha individuato 230 mln di euro “assolutamente ingiustificati”.



 

Nel corso del 2016 solo nel Lazio, sono state emesse condanne per danni per oltre 35 milioni di euro. “Ma è solo la punta dell'iceberg del pregiudizio derivante dalla mala gestio". In occasione dell'inaugurazione dell'anno giudiziario 2017 della Corte dei Conti, il procuratore regionale Donata Cabras, ha lanciato l'allarme: "Il 2016, come già gli esercizi precedenti,è stato caratterizzato dal moltiplicarsi dei fenomeni corruttivi e di mala gestione della cosa pubblica".

“Una particolare attenzione è stata riservata ai casi di assenteismo o di indebito riconoscimento di benefici retributivi o di carriera, che hanno riguardato funzionari e dipendenti pubblici".
Un altro ambito nel quale sono "stati costantemente impegnati" i magistrati contabili e quello delle indagini "relative a fattispecie di danni derivanti dalla violazione delle disposizioni che regolano la materia dei lavori pubblici". Sul punto, Cabras cita ad esempio le indagini che hanno riguardato l'appalto per la realizzazione di Metro C, e l'istruttoria per la lievitazione dei costi di progettazione ed esecuzione dei lavori del Nuovo Centro Congressi nel quartiere Eur.

“I costi della linea C della metropolitana di Roma sono aumentati in modo "esponenziale": "per una sola fattispecie riscontrata nelle nostre indagini ci sono infatti 230 milioni assolutamente ingiustificati".

Il procuratore ha spiegato che: "la lievitazione esponenziale del prezzo contrattuale e' avvenuta attraverso il ricorso sistematico all'iscrizione di riserve che, a breve distanza di tempo dall'avvio dei lavori per la realizzazione delle opere, ha raggiunto cifre esorbitanti".

E poi c'è stato il caso della Nuvola dell'Eur: "Una istruttoria assai rilevante e complessa è stata originata da alcune segnalazioni relative alla eccessiva lievitazione dei costi di progettazione, direzione artistica ed esecuzione dei lavori del Nuovo Centro Congressi nel quartiere Eur, a partire dalle irregolarità oggetto della delibera dell’allora Autorità di vigilanza sui contratti pubblici, lavori, servizi e forniture (Avcp) e dalle criticità evidenziate nella relazione della Sezione del Controllo sugli Enti della Corte dei conti sul risultato del controllo eseguito sulla gestione finanziaria dell’Eur Spa per gli esercizi 2011 e 2012, approvata con determinazione n.99 del 17 novembre 2014".

"La Procura - ha proseguito Cabras - avvalendosi della collaborazione della Guardia di Finanza – Nucleo di Polizia Tributaria di Roma, ha individuato un ingente danno alle pubbliche finanze, pari ad oltre 5 milioni di euro, corrispondente al totale degli indebiti pagamenti effettuati nei confronti del progettista ed alle società riferibili allo stesso professionista, per l’espletamento della direzione artistica".

Il presidente della sezione giurisdizionale per per il Lazio della Corte dei Conti, Piera Maggi, ha poi sottolineato il grave problema di sotto organico del personale: "L'opera della Corte, e di questa sezione in particolare, non è stata facilitata dalla attuale estrema gravità del sotto organico di magistrati (circa il 37%) dovuto in gran parte al pensionamento di molti di essi in anticipo rispetto alla precedente scadenza, senza la possibilità di un tempestivo ricambio e ciò non senza considerare il rischio che un consistente bagaglio di esperienze e di professionalità si sia perso senza la auspicabile trasmissione intergenerazionale in un momento così difficile".