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Roma
Così Roma è stata "rapinata". 12 miliardi, debito certificato, creditori sconosciuti

Dati indicativi e suscettibili di variazioni quelli usciti dagli uffici del Comune e ora nelle mani del commissario per il debito, Silvia Scozzese, che ha appurato come il debito complessivo in carico alla gestione commissariale, "pur considerando le problematiche riscontrate nelle quantificazioni delle passività dei piani di rientro del 2008 e del 2010, risulta essere pari a 3 miliardi e 224 milioni di euro per il debito non finanziario e a 8 miliardi e 768 milioni di euro per il debito finanziario, considerati ai valori attuali".

Una situazione surreale con gran parte dei debitori non identificati e ombre sulle gestioni precedenti al commissariamento del 2009: queste le carte in mano al commissario straordinario per il piano di rientro del debito pregresso di Roma Capitale, e svelate dall'ex assessore al bilancio Silvia Scozzese durante un'audizione sulla situazione debitoria del Campidoglio in commissione bilancio della Camera.

"Se si esclude dal computo del debito finanziario della gestione commissariale il contributo di 880 milioni di euro atteso dal Ministero dell'economia, notiamo che il saldo tra entrate ed uscite si prospetta negativo fino al 2039. Chiaramente - ha aggiunto l'ex assessore al bilancio del Comune di Roma - nei primi anni questo scenario di crisi verrebbe attutito dal versamento degli 880 milioni di euro, spostando le difficoltà di liquidità al 2020 e fino al 2035. Da qui in avanti il contributo erogato sarebbe in grado di coprire, anche su base annua, anche gli oneri del debito".

La commissaria ha poi fatto le pulci alla gestione allegra dei conti del Comune riscontrando come i romani stiano pagando un debito pregresso senza che si sappia il perché: "Né i piani di rientro del debito di Roma Capitale finora redatti, né il documento di accertamento definitivo del debito -  spiega Scozzese - sembrano contenere una ricognizione analitica e una rappresentazione esaustiva della situazione finanziaria da risanare antecedente al 2008. D'altronde, come anticipato, attualmente, per il 43% delle posizioni presenti nel sistema informatico del comune di Roma, non è stato individuato direttamente il soggetto creditore".

"Nel documento informatico relativo ai creditori della Gestione commissariale sono presenti circa 12mila posizioni, per un valore complessivo di 3 miliardi e 224 milioni di euro. In particolare: più di 5700 posizioni, per 257 milioni di euro, sono riferibili a creditori esterni alla PA; 1129 posizioni, per un valore di circa 1 miliardo e 20 milioni di euro, sono riferibili a creditori PA; più di 5100 posizioni sono riferibili a procedure non definite, per larga parte relative a procedure espropriative e a contenzioso, per un importo pari a quasi 2 miliardi di euro. Tale cifra, tuttavia, non può essere considerata definitiva e attendibile in quanto il dato, elaborato e ricevuto direttamente dagli uffici del Comune, è stato dagli stessi uffici indicato come meramente indicativo e suscettibile di variazioni", ha concluso.

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