Roma

"Così uccise i suoi figli". Barbara de Rossi è Medea

Una grande tragedia senza tempo, d’amore e di odio, un contenitore di immagini straordinarie e ricche di fascino, universali e sempre moderne, ed è la storia di una condizione esistenziale estrema. Al teatro Ghione arriva la Medea di Jean Anouilh, personaggio straziato e dolente, in lei le passioni  più oscure e potenti dell’animo si oppongono ai dettami della “società” che la circonda, trascinandola nella  più totale solitudine. In scena  il conflitto tra due mondi uno magico e straordinario, l’altro razionale e pragmatico.


Un ruolo di grande impegno per l'attrice Barbara De Rossi che debutta al Teatro Ghione di Roma per la regia di Francesco Branchetti.  "Mettere in scena oggi 'Medea' di Jean Anouilh significa non solo rendere omaggio ad uno dei più grandi autori del teatro francese del Novecento -spiega il regista- ma anche e soprattutto riscoprire un testo straordinario da ogni punto di vista, un testo in cui regna un personaggio come quello di Medea dalla enorme forza tragica, nella sua solitudine straziante, nella sua sensualità dolorosa, nel suo essere votata ad un amore che non conosce limiti, nella sua disperazione, nel suo essere travolta da un sentimento incontrollabile e nella sua rivolta alle regole".

Medea dolorosamente emarginata, vive, insieme alla Nutrice, una condizione di disperata  estraneità  dovuta al suo essere  “barbara” e  “diversa”.  Anouilh  disegna  una donna che sa piegarsi al dubbio, alla debolezza, alla tenerezza, così come rende Giasone un uomo stanco degli eccessi  e del peso di una passione troppo grande. Quando la sua dignità di donna e di moglie le verrà negata, la vendetta sarà  terribile e inaudita.  Medea, sarà emblema dell’amore e insieme della morte e la tragedia vivrà tutta in lei e nella sua prismatica quanto travolgente personalità.

Lo spettacolo sarà in scena nel teatro capitolino fino al 24 marzo.