Roma
Covid, Castellino rischia il processo per gli scontri sul lockdown del 2020
Molte sono le accuse. Insieme a Castellino rischiano il rinvio a giudizio anche altre 8 persone. Castellino è già sotto processo per l'assalto alla Cgil
Nove persone, tra cui l'ex leader romano di Forza Nuova Giuliano Castellino, rischiano il processo per i disordini e gli scontri con la Polizia avvenuti nell'ottobre del 2020 a piazza del Popolo, durante le protese contro il lockdown e il coprifuoco imposti dall'allora Governo Conte 2.
Le accuse sono, a vario titolo, devastazione devastazione, istigazione a delinquere, manifestazione non autorizzata e violazione delle norme anti Covid. Se rinviato a giudizio, Giuliano Castellino si troverà a dover sostenere un secondo processo, insieme a quello già in corso per l'assalto alla sede della Cgil avvenuto il 9 ottobre 2021.
I fatti
Nello specifico Castellino e gli indagati sono accusati per i disordini scoppiati nella notte tra il 24 e il 25 ottobre 2020 in piazza del Popolo. Intorno alle 23 di quel giorno una folla di circa 100 manifestanti si è riunita in piazza del popolo per protestare contro la “dittatura sanitaria”, cioè contro l'imposizione del lockdown e del coprifuoco, allora in vigore tra le norme anti Covid. Dopo circa un'ora i manifestanti cominciaron a sparare petardi e fuochi d'artificio con i colori del Tricolore, nonché a lanciare bombe carta e altri oggetti contro la Polizia in tenuta antisommossa che presidiava l'area. A questo punto sono cominciate le cariche che hanno spinto i manifestanti in piazzale Flaminio. Da qui è partita una guerriglia urbana tra le vie del quartiere: il bilancio finale è stato di 10 fermati, 2 poliziotti feriti, alcuni cassonetti e due motorini incediati.