Roma
Covid, lo Spallanzani boccia i test salivari: “Non adatti a screening rapido”
Anche i test salivari sono efficaci, ma secondo l'Istituto romano non sono adatti per fornire “risultati immediati”. Il tampone resta il test più affidabile
Coronavirus, nel giorno in cui nella Asl Roma 4 inizia la sperimentazione dei test rapidi nelle scuole, lo Spallanzani boccia i test salivari: la loro efficacia non è in discussione, ma i dubbi dell'Istituto romano sono i tempi dei risultati che non sarebbero immediati e non permetterebbero quindi di utilizzarli per degli screening rapidi.
"Per quanto riguarda i test salivari antigenici - spiega lo Spallanzani sul suo sito - il nostro laboratorio ha testato due soluzioni. La prima ha mostrato livelli di sensibilità simili a quelli dei tamponi antigenici rapidi, ma il test deve essere effettuato in laboratorio, quindi, a meno che non si attivino unità di laboratorio presso i punti dove viene effettuato il prelievo, non è utilizzabile in contesti di screening rapido (es. aeroporti) dal momento che tra prelievo del campione, trasporto e accettazione in laboratorio, esecuzione del test e refertazione, i risultati, seppur più veloci ad ottenersi rispetto al test molecolare, non sono immediati. La seconda soluzione invece è a lettura visiva (la cosidetta 'saponetta'), non richiede strumentazione di laboratorio, può essere quindi utilizzata fuori dai laboratori e dà i risultati in pochi minuti, ma applicata alla saliva (contesto diverso da quello per cui è certificato, cioè tampone), ai primi test effettuati sembrerebbe risultare meno performante rispetto al test molecolare standard".
Qui sorge poi il problema dell'analisi dei campioni. "I test antigenici e molecolari sucampioni di saliva – precisa lo Spallanzani – al momento difficilmente si prestano allo screening rapido di numerose persone in quanto richiedono un laboratorio attrezzato" e , secondo l'istituto, mentre il test molecolare conosciuto come tampone rimane a tutt'oggi il “gold standard” per la diagnosi del Covid. “Gli altri metodi – conclude lo Spallanzani – vanno utilizzati se non si dispone della possibilità di accedere al test molecolare classico, oppure per scopi diversi dal contesto diagnostico, quale la sorveglianza epidemiologica".