Roma
Covid e taxi, assedio al Mef. Tassisti in rivolta: “Per Conte non esistiamo”
Martedì 27 ottobre presidio dei sindacati sotto il Ministero dell'Economia e delle Finanze: “Con il nuovo Dpcm i danni alla categoria saranno irreversibili”
Coronavirus e taxi, assedio al Mef. Tassisti in rivolta: “La nostra categoria è in forte sofferenza e, con le nuove disposizioni di contenimento per l'emergenza Covid inserite nell'ultimo Dpcm, i danni saranno irreversibili”.
È quanto comunicano i responsabili del settore taxi di Fit-Cisl Lazio, Federtaxi Cisal Lazio, Ugl taxi, Uritaxi Lazio, Usb taxi, Uti, ATI taxi, Or.s.a. taxi e Associazione Tutela Legale Taxi aggiungendo che “per questo motivo il 27 ottobre dalle 17 saremo in presidio autorizzato davanti il Ministero dell'Economia e delle Finanze, per manifestare contro la nostra probabile esclusione dalle misure di Ristoro economico destinate alla categorie maggiormente colpite dalla crisi”.
“Riteniamo che fin dall'inizio della pandemia la categoria dei tassisti, in termini economici, di sicurezza e obbligo di servizio anche in assoluta assenza di domanda, abbia già pagato abbastanza. Gli autisti delle auto bianche - continua la nota - ancora sono in attesa di ricevere diverse mensilità relative alla cassa integrazione e continuano ad aspettare i vari aiuti annunciati e mai emanati, come ad esempio il bonus previsto dal Dl agosto (art. 59) e nonostante tutto questo continuano ad essere sotto pressione a causa delle varie tasse e dei pagamenti Inps. L'unica cosa certa è che questa categoria non può più permettersi di rimanere in fondo alla coda degli aiuti, perché - concludono i sindacati - è veramente diventato difficile sostenere anche i soli costi di gestione del servizio”.