Roma

Crac Fiera di Roma: sei rinvii a giudizio per un danno da 300mila euro

Tra i 6 manager mandati a giudizio dalla Corte dei Conti c'è anche Lorenzo Tagliavanti, presidente della Camera di Commercio di Roma

Per il fallimento della Fiera di Roma la Corte dei Conti ha deciso il rinvio a giudizio di 6 persone, archiviando invece la posizione di altre due. La Corte ha anche ridotto il danno erariale: inizialmente quantificato in 250 milioni, è stato ridimensionato a 300mila euro.

Tra i rinviati a giudizio troviamo Lorenzo Tagliavanti, presidente della Camera di Commercio di Roma, Cesare Pambianchi, ex presidente della Confcommercio,Vincenzo Alfonsi, ex segretario della Confesercenti, Andrea Mondello ex presidente Cda di Investimenti Spa.

Il danno erariale ridotto a 300mila euro

La Corte dei Conti ha ridotto il danno erariale, passando dagli iniziali 250 milioni a 300mila euro.

“In merito alla quantificazione definitiva del pregiudizio finanziario addebitabile, questa Procura - spiegano infatti i magistrati - tenendo conto delle deduzioni pervenute, dell’introito conseguito attraverso la vendita della vecchia Fiera di Roma, delle contraddizioni delle indicazioni poste dalla politica locale con le varie consiliature, ritiene di addebitare ai responsabili del management di Investimenti Spa una quota di danno in via equitativa nella misura di 50mila euro ciascuno”

Le indagini e il rinvio a giudizio

Le indagini sono cominciate quando l'allora commissario straordinario di Roma Paolo Tronca aveva segnalato le gravi difficoltà finanziarie che stava attraversando la Fiera di Roma e soprattutto la società Investimenti Spa. Da quella segnalazione era partita un'indagine della Guardia di Finanza che ha portato a questa decisione della Corte dei Conti.

“Il management di Investimenti Spa avrebbe dovuto nel corso del programma della realizzazione della nuova Fiera di Roma valutare con maggiore attenzione ed approfondimento i segnali di allerta-allarme riguardanti l’operazione in parola - scrivono i magistrati - la Procura ritiene che i convenuti possono essere chiamati a rispondere del danno per non avere tenuto un comportamento più attento e prudente per l’impiego delle risorse pubbliche che, in termini di risultato, non ha prodotto ancora oggi una soluzione definitiva ed efficiente per il nuovo Polo fieristico di Roma Capitale”.